“Invece di tacciare il sottoscritto di allarmismo le amministrazioni lavorino realmente per risolvere la situazione”
“Sono i fatti che raccontano la realtà delle cose. Mi sono sempre basato su questo assunto ogni volta che ho condotto una battaglia di giustizia per il territorio. E oggi, ancora una volta, i fatti mi danno ragione e smentiscono le parole pretestuose di quei politici che mi attaccano e mi danno dell’allarmista sostenendo che sul Palazzo della Vergogna in via Lazio 61 a Montesilvano è stato fatto un “grande lavoro” e che non ci sono più gli occupanti abusivi” il commento arriva dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari in merito alla notizia dell’operazione di polizia giudiziaria avvenuta ieri nel palazzo di Via Lazio 61 a Montesilvano che ha portato all’arresto di un soggetto e alla scoperta di vari inquilini abusivi all’interno della struttura nonché al ritrovamento di merce risultata rubata e droga, sia all’interno degli appartamenti che nel terrazzo condominiale.
“La verità – continua Pettinari – è che a dispetto delle parole di qualche esponente politico del centrodestra e degli attacchi strumentali rivolti al sottoscritto quell’edificio è una vergogna che mette in luce tutta la propaganda e l’inefficacia di un centrodestra che ha fatto della sicurezza il suo cavallo di battaglia ma che, proprio su questa, ha fallito su tutta la linea. Ora lo vadano a dire alle forze dell’ordine che hanno trovato droga e refurtiva all’interno di case occupate abusivamente che lì gli irregolari non ci sono più e che la situazione del Palazzo è sotto controllo. Lo dicano e vediamo se nel farlo riescono a non vergognarsi. Non è certo chi denuncia che commette un errore – incalza Pettinari – Perché solo mantenendo alta l’attenzione su queste zone critiche è possibile ottenere risultati come quelli di ieri in cui le forze dell’ordine mettono a segno un colpo assestato in favore della giustizia e della legalità.
Ormai il famigerato palazzo della vergogna di Montesilvano è peggio del Ferro di cavallo di Rancitelli: una struttura enorme in mano ai clan, visto che a essere trasferiti sono stati solo gli inquilini con diritto e tutti gli altri sono ancora lì o sono rientrati poco dopo l’allontanamento, come del resto ho più volte denunciato. Ma la sordità delle amministrazioni di Pescara e Montesilvano verso i reali problemi è inaccettabile. Forse preferiscono far passare per allarmista chi, come me, denuncia un illecito piuttosto che fare i conti con la realtà dei fatti e trovare soluzioni efficaci.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: per quel palazzo di Via Lazio a Montesilvano bisogna attuare una severa politica di sfratti e immediatamente recintare l’edificio e porre guardie giurate al controllo, per scongiurare le solite rioccupazioni che solitamente seguono agli sfratti. Contestualmente si deve immediatamente avviare il progetto di riqualificazione e ridare alla comunità onesta di Montesilvano lo spazio, in qualunque forma si ritenga opportuno. Ora basta chiacchiere, ora basta nascondersi dietro un dito e basta criticare chi racconta una realtà, seppur scomoda, come fa il sottoscritto. Non sono io il nemico, ma chi commette reati usufruendo di spazi e beni pubblici”. Conclude.