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Pettinari torna a Fontanelle, in via Caduti per Servizio: “Mai abbassare la guardia, i cittadini hanno bisogno di sostegno costante da parte delle istituzioni”

“Via Caduti per servizio, nel quartiere Fontanelle di Pescara, è una strada in cui si trovano 500 alloggi Ater, con circa 1500 residenti. Un punto nevralgico delle periferie di Pescara completamente abbandonato dall’Amministrazione comunale e dalla Regione Abruzzo, che non hanno mai ascoltato le denunce dei residenti. Qui i cittadini onesti da decenni lamentano la presenza di alcune famiglie di spacciatori, l’assenza di manutenzione nelle aree verdi e il degrado in alcuni appartamenti popolari. Il quartiere è stato vittima di un attacco incendiario mirato, solo pochi mesi fa, che si è fermato anche grazie alle passeggiate della legalità che abbiamo effettuato al fianco dei cittadini, e al quale hanno partecipato tanti pescaresi che hanno voglia di tornare a vivere una città sicura in ogni suo angolo” sono le parole del Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che torna nel quartiere con una conferenza stampa per chiedere l’intervento delle istituzioni al fine di migliorare la qualità della vita dei residenti. “Sono anni che denunciamo situazioni critiche, ma la situazione rimane invariata. Anzi, è anche peggiorata visto che l’abbattimento del Ferro di Cavallo, oltre ad aver generato due nuove piazze di spaccio a Rancitelli, ha intensificato le attività illecite dei criminali della zona.

Perché il centrodestra, che è alla guida del Paese, della Regione e del Comune, non ha mai chiesto e ottenuto l’attivazione dell’operazione “Strade sicure” per le periferie a rischio? Anni fa, proprio in questa strada, abbiamo potuto constatare che l’aumento delle forze dell’ordine, con un presidio fisso di polizia h 24, ha portato indiscussi benefici. Era il 2011, per circa sei mesi la strada fu presidiata dalla polizia locale e i cittadini onesti avevano ripreso possesso delle aree comuni e non c’erano risse in strada o spaccio.

Da tempo chiediamo interventi per risolvere il problema alla radice. Oltre a un posto fisso di polizia attivo 24 ore al giorno nei luoghi più sensibili, il Comune deve attivarsi per un censimento a tappeto in tutto il territorio per capire chi ha i requisiti e le carte in regola per soggiornare nelle case di proprietà pubblica. Regione e Comune devono applicare in modo stringente la legge 96/96 di Regione Abruzzo e procedere allo sfratto immediato di chi utilizza le case e i locali affini per delinquere e assegnarle immediatamente a persone oneste che stanno marcendo nelle graduatorie in attesa di un alloggio.

Ci sono delle aree che nel retro sono confinanti con un appezzamento di terreno incolto in cui topi, sporcizia rendono la vita dei residenti difficilissima. L’insalubrità nelle aree esterne fa il paio con alcuni edifici abbandonati dai lavori che sono infestati dalla muffa e dall’umidità. Durante le piogge autunnali la muffa è aumentata e alcune abitazioni son state colite da infiltrazioni. In molte di queste case abitano cittadini onesti, in regola con i pagamenti, eppure sembra che non abbiano nessun supporto da chi dovrebbe tutelarli.

Tornare periodicamente in questa strada è un dovere che svolgo con orgoglio, sia come uomo che come rappresentante delle istituzioni. Fontanelle è un luogo simbolo della battaglia alla criminalità nelle case popolari. Da qui, ormai più di 20 anni fa, abbiamo acceso i riflettori su una realtà cittadina che fino a quel momento veniva ignorata e tenuta sotto una coltre di nebulosità. Tenere alta l’attenzione e non distogliere l’obiettivo dai luoghi sensibili è fondamentale per dare ai cittadini una reale possibilità di cambiamento.

Io non farò mai mancare il mio impegno in questo senso. I residenti di Fontanelle lo sanno, ma lo sanno tutti i cittadini di Pescara che mi vedono sempre al loro fianco. Dobbiamo tornare ad avere speranza per il futuro. Migliorare la città è possibile con una buona guida, con la volontà politica di fare bene per la comunità” conclude.