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Aumentare le equipe per i tamponi domiciliari per la Asl di Pescara, Pettinari a colloquio con l’Assessore Verì presenta proposte per arginare l’emergenza

“Spero che l’interlocuzione con l’Assessore, che ho avuto nella giornata di ieri, porti a soluzioni concrete. Da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare ma vogliamo essere ascoltati”

Sono cinque le equipe operative per l’esecuzione dei tamponi nella Asl di Pescara. Ogni squadra è composta da un tecnico e da un medico, e svolgono il rilevamento a domicilio. Cinque a fronte di circa 200mila abitanti, un numero assolutamente non sufficiente per il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che ieri, a seguito di una lunga interlocuzione con l’Assessore Verì e con il personale interessato, ha chiesto che questo numero sia triplicato e che si attivino almeno venti squadre per sopperire alle numerose richieste “I cittadini – afferma Pettinari – ci chiamano perché non riescono a fare domanda o perché le domande cadono inevase. Una situazione emergenziale che però deve essere gestita al meglio e nel più breve tempo possibile, non possiamo arrivare tardi con le diagnosi e lasciare cittadini da soli nel panico. Ho chiesto personalmente all’Assessore di attivarsi per ampliare la dotazione di tamponi e aumentare il numero delle equipe che li svolgono. Il tampone domiciliare è fondamentale non solo per chi presenta sintomi, e non può recarsi nelle strutture preposte perché hanno febbre alta e tosse, ma anche per le persone che devono svolgere il cosiddetto tampone di controllo, ovvero, quello che si esegue dopo essere risultati positivi e al termine della quarantena. Ho ricevuto testimonianze dirette di infetti che sono stati a casa e, dopo aver eseguito la profilassi farmacologica, sono stati invitati a recarsi in ospedale per il tampone di controllo. Impensabile! Mettere persone con positività accertata, e prima di essere certi che siano guariti, in condizione di uscire di casa mette a rischio sia i cittadini che il personale. Oltre all’elevato rischio di ricaduta che potrebbe verificarsi perché si esce di casa troppo presto, come accade anche nelle forme influenzali semplici.

Nel corso dell’interlocuzione avuta con alcuni membri del personale ho appreso, inoltre, che nella giornata di ieri è stato attivato il Call Center con numero dedicato a cui rispondono cittadini volontari che si sono offerti di svolgere il servizio. Sono ancora pochi e andrebbero aumentati – continua Domenico Pettinari – ma se non si aumentano anche le equipe che svolgono i tamponi lo sforzo di questi volontari sarà inutile perché aumenteranno le richieste raccolte ma non i tamponi eseguiti.

Quello dei tamponi e della diagnostica è un fattore importantissimo, se non fondamentale, per la sconfitta del virus, per questo se le equipe non saranno aumentate secondo le reali necessità ci troveremmo costretti a segnalare alle autorità competenti tale carenza. Inoltre, è da sottolineare che solo nella giornata di ieri è stato eseguito il tampone al personale sanitario e nei prossimi giorni sapremo quanti dei nostri eroi in prima linea nelle Asl abruzzesi hanno contratto il virus svolgendo il proprio lavoro. Spero che i risultati non siano come quelli riscontrati in altre Asl, anche se è probabile che ciò avvenga. Ritengo, alla luce di tutto ciò, che il tampone debba essere eseguito anche sul personale che svolge un lavoro di pubblica utilità, come le forze dell’ordine e chiunque in questo momento è al lavoro per garantire i servizi e la sicurezza sociale a tutti noi.

L’ultimo appello che ieri ho rivolto all’Assessore Verì- conclude il consigliere 5 stelle – riguarda il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Pescara che, a quanto ho appreso da alcune fonti interne, dovrebbe essere spostato dalla struttura del Santo Spirito in altra sede. Una scelta che trovo errata poiché si tratta di un reparto molto delicato, in cui i pazienti vanno anche in auto-ricovero. Stiamo parlando di patologie psichiatriche in cui cambiamenti radicali e repentini potrebbero mettere davvero in pericolo i pazienti e il personale che si troverebbe a gestire patologie complesse senza gli strumenti adeguati. Se servono posti ulteriori per i pazienti covid ricordo che a San Valentino in Abruzzo Citeriore abbiamo un piccolo ospedale completamente funzionale. Basterebbe dotarlo di alcune strumentazioni e sarebbe un luogo sicuro dove recuperare posti letto per i malati del territorio diminuendo il carico di Pescara.

Spero che le proposte e le riflessioni poste ieri all’Assessore portino a risultati concreti. Sin dal primo momento, io come i miei colleghi, abbiamo dato la massima disponibilità all’Assessore e alla Giunta per una piena collaborazione ma è altrettanto vero che non possiamo non riscontrare carenze importanti sotto il punto di vista organizzativo e di gestione. Carenze che segnaliamo agli organi competenti per cercare di arginare i problemi creati dall’emergenza e che chiedono risposte che, passata l’emergenza, dovranno arrivare ai cittadini”.