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Domenico Pettinari

Protocollo per coordinamento territoriale, un grave ritardo firmato dall’Assessore alla Sanità. Pettinari: “Inaccettabile”

“Solo oggi la Giunta si ricorda di firmare un protocollo per la cura domiciliare per i pazienti Covid”

“Sono amareggiato e indignato dalle parole dell’Assessore alla Sanità che ho letto questa mattina sulla stampa, relativamente all’unità di coordinamento territoriale che sarà attivata entro 7 giorni per la cura domiciliare dei pazienti. Quanto proposto dall’Assessore di fatto testifica l’inaccettabile ritardo di questa Giunta che ha lasciato per mesi tanti cittadini, anche sintomatici, a subire ritardi pazzeschi a causa della gestione dei tamponi, nonostante le numerose richieste, arrivate anche dal sottoscritto, per il potenziamento delle cure a domicilio e l’esecuzione dei tamponi su chi presentava sintomi del Covid19. Il protocollo presentato oggi con toni entusiastici, quindi, arriva con un ritardo di almeno 30 giorni. Questo è inaccettabile”.

Il duro attacco arriva dal Vice Presidente del Consiglio Regionale Domenico Pettinari che spiega “Sin dall’inizio dell’emergenza, e in particolare dalla metà di marzo, abbiamo sollecitato l’Assessore con la richiesta di unità di monitoraggio e cura dei pazienti sintomatici che sono rimasti in quarantena a casa. Abbiamo chiesto in ogni modo che venisse attuato un protocollo per evitare il collasso degli ospedali, anche attraverso l’aumento delle unità territoriali per il monitoraggio dei malati, per l’esecuzione dei tamponi a domicilio per i sintomatici e l’aumento di organico dei call center preposti a raccogliere le richieste di aiuto dei cittadini abruzzesi. Ci sono sempre arrivate dalla Regione poche risposte e confuse, e oggi veniamo a scoprire che avevamo ragione perché poco è stato fatto fino a ora e solo tra una settimana partirà un’unità per il coordinamento territoriale. Mesi fa, non oggi, l’Assessore avrebbe dovuto mettere a sistema medici di base, medici di continuità, 118 e distretti sanitari per evitare l’affollamento dei Pronto Soccorso e degli ospedali. Mesi fa non oggi, in cui stiamo vivendo una fase calante dei contagi un calo su cui comunque dobbiamo stare attenti, perché siamo passati da 1700 tamponi al giorno a meno di mille, come evidenziano gli ultimi dati. Questo non va bene, perché meno tamponi si eseguono e meno casi, soprattutto asintomatici, sono registrati. Non bisogna abbassare la guardia nella mappatura dei contagiati. I tamponi devono essere eseguiti a tappeto soprattutto in questa “Fase2”, non possiamo rischiare di tornare al punto di partenza, sarebbe un danno inestimabile sotto ogni punto di vista: sanitario, sociale, economico” conclude Pettinari.