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Ostinazione cieca sul complesso La City del presidente D’Alfonso

Non c’è più sordo di chi non vuole sentire, e in questo caso potremmo aggiungere non c’è più cieco di chi non vuole leggere. Il Presidente D’Alfonso insiste sula questione relativa al trasferimento degli uffici regionali nel complesso La City, di Pescara, sito in Via Tiburtina e di proprietà della Ditta “Iniziative Immobiliari S.p.A.”. Il nuovo capitolo si svolge in una riunione tenutasi con il Sindaco di Pescara Alessandrini. “Una riunione basata sul nulla” commenta Domenico Pettinari “ che dimostra un’ostinazione cieca che nulla c’entra né con i dettami di legge né con il risparmio di soldi pubblici. Oggi, infatti” continua Pettinari “il Presidente interpreta a suo consumo, la lettera che il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pescara ha inviato sotto interrogazione dello stesso Presidente. Una missiva in cui solo l’occhio del Presidente, e dei suoi adepti, può vedere un assenso all’approvazione del cambio di destinazione d’uso dell’immobile.

“Infatti la lettera a cui fa riferimento, è quella recepita con Delibera di Giunta regionale del 25 agosto 2016, n. 543, con la quale il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pescara, Registro Ufficiale U.0008068 del 15.07.2016, rispondendo al quesito sottopostogli dallo stesso D’Alfonso, in merito all’invarianza del carico antropico relativa al cambio di destinazione d’uso dell’immobile “La City”, dichiarava esplicitamente di non essere competente in tal senso, in quanto le attribuzioni che detengono da leggi nazionali riguardano esplicitamente la materia della prevenzione incendi. Nelle conclusioni nella lettera, infatti, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pescara si limita solamente a riferire che, ai fini della prevenzione incendi la vigente normativa non fa discrimine della destinazione d’uso tra ufficio pubblico e ufficio privato. Quindi il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pescara non ha dato nessuna approvazione nel merito del cambio di destinazione d’uso per il complesso immobiliare “La City”, in particolare per quando attiene il rischio aeroportuale, non essendo lo stesso competente in materia”.

Un incontro, quello con il Sindaco di Pescara che si basa, dunque , sul nulla. Inoltre, seppur sulla vicenda pende ancora un procedimento penale, il Presidente D’Alfonso continua ad affermare che con la nuova sede regionale di Pescara, si otterrà un risparmio economico per la Regione. “Abbiamo già dimostrato, carte alla mano” continua il 5 stelle “che il canone passivo passerà dagli attuali poco più di euro 1.100.000 l’anno a gli oltre euro 1.700.000 l’anno, con un incremento di oltre 700 mila euro l’anno. E, sempre carte alla mano, abbiamo dimostrato che se la Regione decidesse di attivare l’opzione di acquisto dell’immobile, dovrebbe sborsare la bellezza di 42 milioni di euro. E dove li trova la Regione questi fondi se ad oggi la stessa ha in seno un debito di oltre un miliardo di euro e non ha i fondi necessari per fare fronte, per esempio, alla messa in sicurezza delle proprie scuole e degli ospedali o la ristrutturazione delle case di edilizia residenziale pubblica? Vogliamo inoltre ricordare al Presidente che il Piano di Rischio Aeroportuale, adottato dal Comune di Pescara, è un netto impedimento per insediare la nuova sede regionale di Pescara presso la zona dove sorge il complesso immobiliare “La City”. Un divieto ribadito dal Consiglio di Stato, con la recente Sentenza del 06 aprile 2016, n. 01360, che per un identico caso a quello in esame, ha di fatto stabilito la legittimità dell’operato svolto dall’ENAC, con l’approvazione dell’emendamento n. 7 al regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti, con il quale sono state introdotte le zone di tutela C) e D) laterali alle piste di atterraggio e decollo degli aeroporti”.

“Piuttosto il Presidente D’Alfonso pensi ha portare avanti quei processi di razionalizzazione degli spazi dei beni pubblici detenuti dalla Regione Abruzzo, come da legge, in tema di metro quadratura a disposizione per addetto” Pettinari ricorda che “c’è il decreto legge 95 del 2012 il quale, in ossequio alla spending review, stabilisce che per ogni dipendente deve essere prevista un’area che va da 20 a 25 metri quadri. Attualmente – spiega – ci sono 23mila metri quadrati per 701 dipendenti su Pescara, vale a dire 33,5 metri quadri per ogni addetto, 8,5 in più rispetto a quanto previsto dalla legge”. “La Regione – sottolinea il consigliere – dovrebbe subito dismettere le locazioni in eccesso. Gli edifici di proprietà dell’ente sono pari a 12.226 metri quadrati, cioè 17 metri per addetto; per arrivare a 20 metri quadrati basterebbe prendere in locazione un unico edificio di 1.800 metri quadrati, che costerebbe circa 200mila euro all’anno”. Fondi che potrebbero essere reinvestiti per la ristrutturazione degli immobili detenuti in proprietà dalla Regione su Pescara, quantificati in poco più di 7 milioni di euro, senza aggravare ulteriormente sul bilancio regionale.