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La valutazione di impatto ambientale da l’ok ad una colata di cemento da 50 milioni di euro

M5S: “carte alla mano il comitato dovrà motivare l’ok per una maxi opera costosa e che non risolve il problema”

“Il parere positivo del comitato VIA sulle vasche di laminazione per le esondazioni del fiume Pescara ci lascia sconcertati. Il progetto è palesemente oneroso, circa 50 milioni di euro, e non risolverà la situazione di gravità che si presenta durante una piena”.
Ad affermarlo è il M5S per voce di Marcozzi e Pettinari che intervengono sul parere dato nell’ultima riunione del Comitato VIA della Regione Abruzzo. “A quanto si legge sui progetti presentati – continuano – l’intervento sarebbe in grado di assorbire solo il 13% dell’onda di piena per non più di 13 ore.


Sempre che si tratti di una piena da circa 690 mc al secondo” specificano “perché, se invece consideriamo le piene eccezionali, meno frequenti ma che possono raggiungere i 1200 mc al secondo, il grado di assorbimento dell’opera non supererebbe il 5% della piena”. Non riusciamo a capire come abbia fatto il Comitato di Valutazione ambientale a dare un parere favorevole considerando che le piene del fiume Pescara, grazie alla conformazione di un ricco bacino idrografico, spesso durano anche più di 48 ore, quindi, anche le piene meno straordinarie non possono assolutamente essere contenute da queste vasche. Ancor di più se si pensa che i dati climatologici ci dicono che gli eventi atmosferici estremi sono in costante aumento. A ciò si aggiunga i anni e il grave pregiudizio che subiranno le imprese agricole e i proprietari dei terreni sui quali l’opera insiste e anche sui terreni limitrofi. Per questo motivo chiediamo le motivazioni di questo parere. Inoltre, condividendo anche i dubbi dei Movimento per l’acqua ci uniamo alla richiesta di sapere come mai questa valutazione sia positiva senza aver consultato i documenti sulla manutenzione delle vasche poiché non è chiaro chi si dovrà assumere gli oneri di gestire per i prossimi decenni quest’opera.


Il movimento 5 stelle ha presentato mesi fa una proposta alternativa verso il cemento zero e la valorizzazione del territorio per risolvere il problema, evitando una spesa così importante e l’ennesima colata di cemento a ridosso del fiume. “Quello che oggi è un problema potrebbe trasformarsi in risorsa: invece di enormi vasche di cemento, come previste dalla maggioranza, con 54 milioni è possibile dar vita a 1000 laghetti artificiali: una soluzione più efficace allo scopo che trasformi i bacini d’acqua in risorsa per la nostra agricoltura e per la fruizione del territorio da parte dei cittadini” spiegano i consiglieri regionali Marcozzi e Pettinari.