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Il governo impugna la legge sull’urbanistica, Stella (M5S): “Lo avevamo preannunciato”

“La tutela del nostro territorio non è tra le priorità della Giunta Marsilio”

“Apprendo, ormai nemmeno con tanto stupore, che il governo ha impugnato ancora una volta una legge di questo centrodestra, alla guida della nostra Regione, che proprio non ne azzecca una. Era inevitabile che ciò accadesse, lo abbiamo dichiarato più volte in sede di commissione e in consiglio votando contro questa legge”, interviene così la consigliera regionale del M5S, Barbara Stella, in merito alla notizia che il governo centrale ha posto all’attenzione della Corte Costituzionale la recente legge sull’urbanistica, approvata dalla Regione Abruzzo.

“Presentato come un mero adeguamento delle leggi regionali per semplificare e riorganizzare le funzioni amministrative, in realtà si è rivelato un vero e proprio cavallo di troia, per attuare una serie di azioni legislative che miravano, più che ad una reale semplificazione delle procedure, all’istituzione di una vera e propria “deregulation”. Il coro quasi unanime di associazioni e cittadini che si è levato contro questa legge era già un chiaro sintomo che qualcosa non andava, eppure la maggioranza di centrodestra non ne ha voluto sapere. Questa è la dimostrazione di come Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, al contrario di quanto dicono e vogliono far credere, vanno dritti per la loro strada non curanti del volere dei cittadini e ignorando completamente le prerogative nazionali rispetto alle competenze regionali”, prosegue la pentastellata.

E ancora, “sono diversi gli emendamenti da me presentati, tra cui quello che chiedeva l’abrogazione dell’articolo 10, poiché prevede di considerare come non varianti tutta una serie di interventi urbanistici che nella realtà potrebbero modificare in maniera sostanziale l’assetto delle nostre città sia sotto il profilo urbanistico che paesaggistico. Un articolo che sottrae il controllo di queste iniziative, da parte dei Comuni e dei cittadini, aprendo ad un vero e proprio “far-west” urbanistico e privando di senso ogni pianificazione comunale e quindi ogni garanzia di rispetto e tutela del territorio e del paesaggio stesso”.

Insiste la consigliera, “lo stesso vale per l’articolo 25 che prevede l’installazione di manufatti leggeri su aree private, di cui avevo chiesto la soppressione. Anche in questo caso, quella che il centrodestra chiama semplificazione si configura come una vera e propria deregolamentazione delle nostre città”.

“Marsilio e amichetti pensavano che con una “sveltina”, camuffata da emergenza Covid, si potessero cancellare 60 anni di urbanistica italiana e facilitare le speculazioni in Abruzzo. Ora si facciano un esame di coscienza e dicano alle imprese e ai cittadini che lo snellimento si ottiene con regole certe e non con leggi così pasticciate che sembrano scritte più nella cucina di un ristorante che in un’aula istituzionale”. Questo è il commento di Erika Alessandrini, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara. E conclude: “per fortuna il Governo ha preso in mano la situazione per ristabilire regole, principi e garanzie a tutela dei cittadini, violati dall’incompetenza e dall’inadeguatezza di questo centrodestra”.

Conclude la Stella, “questi sono solo alcuni esempi delle numerose e evidenti storture presenti in questa legge che per più di una ragione presenta un evidente carattere di incostituzionalità che vanno dalla sottrazione dei poteri ai comuni, alla soppressione della possibilità di partecipazione ai procedimenti da parte dei cittadini, fino ad ignorare totalmente tutti gli aspetti riguardanti la tutela del paesaggio entrando in contrasto con il codice dei beni culturali. Lo avevamo detto ma non ci hanno ascoltato. Al contrario, soprattutto in questo momento di emergenza, la nostra meravigliosa Regione Abruzzo ha bisogno ancor di più di essere tutelata e valorizzata affinché possa fungere da volano per la ripresa economica post-covid.

Pertanto auspico che questa volta la maggioranza di centrodestra voglia fare un passo indietro e ascoltare davvero i cittadini e le forze di minoranza in consiglio regionale, stralciando definitivamente le parti di questa norma che sono in evidenti contrasto non solo con il buon senso e la ragionevolezza, ma probabilmente anche con norme nazionali non rispettando il principio di attribuzione dei poteri. Questa Giunta dia un chiaro segno di volersi occupare realmente delle nostre città e del territorio abruzzese, in termini di rispetto ambientale e paesaggistico, puntando ad uno sviluppo armonico e in linea con il territorio stesso”.