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Sanità, le croci ancora abbandonate da Asl 02 e Giunta

Taglieri (M5S): “Voltano le spalle ai lavoratori. Fondi insufficienti e nessuna garanzia di futuro”

“Continuano a essere ignorate le richieste delle Croci che operano nell’area di competenza della Asl 02. Parliamo di associazioni con al proprio interno professionisti che svolgono sul territorio servizi essenziali, dal 118 al trasporto, dall’emergenza-urgenza alla dialisi, dai trasporti interni alle dimissioni. Queste, però, ricevono dalla sanità pubblica pagamenti con un ribasso che arriva fino al 40% rispetto alle tabelle ministeriali, per una cifra totale di 5.7 milioni di euro. Sono mesi che portiamo avanti questa battaglia affinché venisse riconosciuto un incremento di almeno 1.4 milioni di euro. Dopo gli impegni presi dalla parte tecnica e dalla maggioranza di centrodestra, nulla è stato fatto per questi lavoratori, abbandonati a loro stessi nonostante lo straordinario impegno nel periodo Covid. Nella consueta indifferenza della Giunta Marsilio”.

Lo afferma il Vicepresidente della Commissione Sanità in quota M5S Francesco Taglieri: “Le gravi conseguenze – spiega – del mancato intervento di Regione e Asl 02 rischiano di avere ricadute sia sulla qualità del servizio erogato per l’impossibilità di fare qualunque tipo di investimento a lungo termine, che sulle spalle del personale. Per loro è impossibile avere certezze sul proprio impiego. Mentre si va avanti di proroga in proroga con delibere aziendali della durata di pochi mesi, sarebbe emersa la volontà politica di indire un bando centralizzato a livello regionale per l’erogazione dei servizi, con la Asl dell’Aquila a fare da capofila. Un’ipotesi a cui mi opporrò con tutte le mie forze, perché porterebbe alla dispersione di tutte le professionalità che agiscono sul territorio da anni e all’annullamento della continuità assistenziale, elemento di forza di un servizio sanitario che funzioni”.

“La sanità pubblica non dovrebbe permettersi di voltare le spalle al personale, a chi lavora senza sosta per garantire assistenza ai pazienti, mettendo a repentaglio anche la propria salute come accaduto nelle ondate Covid. Invece in Abruzzo questi comportamenti sono all’ordine del giorno, e questo non è più accettabile. Basta una delibera della Asl per intervenire, serve solo la volontà tecnica e politica per compiere un atto doveroso nei confronti di queste persone, che per la mancanza di fondi rischiano il posto di lavoro. Siamo già in ritardo, si intervenga subito”, conclude.