“Basta parole, porto il caso in Consiglio regionale. I cittadini meritano rispetto e soprattutto soluzioni”
“Ci sono i fatti e le parole. I fatti ci mostrano che coloro che hanno effettuato un tampone molecolare nella Marsica e nella Valle Peligna, il cui risultato doveva arrivare entro il 2 o 3 febbraio, ancora non hanno risposta. Non solo quindi lo screening del territorio è fermo, ma sembrerebbe anche che la stessa sorveglianza sanitaria all’interno dell’ospedale di Avezzano sia stata posticipata. Sono infatti molte le segnalazioni che ho ricevuto degli operatori sanitari ai quali non vengono effettuati per il momento i tamponi di controllo. E poi ci sono le parole. Le parole del Dottor Calvisi, Direttore del Dipartimento Biomedico, e quelle della direzione della Asl 1 secondo cui va tutto bene e si tratta solo di un lieve ritardo nella consegna di reagenti che ha portato a un rallentamento sull’analisi dei tamponi. Alla luce dei fatti, che mi sono stati riportati da tanti cittadini, e delle parole, che ho letto sulla stampa da parte del Direttore Calvisi e di alcuni vertici Asl, ho deciso di portare il caso della mancanza di reagenti nel territorio marsicano in Consiglio regionale affinché sia fatta luce dove oggi ci sono ombre. L’entità del danno e le conseguenze sul territorio dovranno essere analizzate perché non possiamo certo permetterci errori grossolani proprio adesso che i contagi sembrano scendere e soprattutto di illudere un’intera comunità che continua ad effettuare tamponi che non possono essere processati e sui quali quindi non avranno risultati nei tempi previsti”. Il commento arriva dal Consigliere regionale Giorgio Fedele del M5S che pone il punto alle tante disquisizioni sul caso annunciando un atto istituzionale volto a mostrare la realtà dei fatti che stanno investendo la Marsica e la Valle Peligna in questi giorni. “Certo è – continua Fedele – che la gestione caotica che nella Asl 1 vediamo sin dall’inizio della pandemia non cessa. Non solo il nostro territorio è tra i più penalizzati nella spartizione delle risorse e degli interventi, ma deve subire anche una direzione sanitaria che a quanto sembra non riesce a gestire neanche l’ordine di reagenti per garantire alla comunità un servizio rapido ed efficiente di monitoraggio”.