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Aral: un’agenzia superflua che aumenta i costi e non risolve i problemi del lavoro. Il M5S Abruzzo dice no a un’operazione sbagliata nel merito e nel metodo.

Taglieri: “Abbiamo provato a correggere un impianto debole. Ma la destra ha altri obiettivi: occupare spazi, non risolvere problemi”
Alessandrini: “La Regione finge di innovare, ma evita il problema vero: il malfunzionamento dei Centri per l’Impiego”

L’Aquila, 25 luglio 2025 – Il prossimo martedì il Consiglio regionale sarà chiamato a votare il progetto di legge per l’istituzione dell’ARAL – Agenzia Regionale per il Lavoro, promosso dalla giunta di centrodestra e firmato dall’assessora Tiziana Magnacca. Una proposta che, dietro l’annuncio di un cambiamento, nasconde un’impostazione sbagliata, che rischia di aumentare la spesa pubblica senza offrire reali soluzioni alle criticità del mercato del lavoro abruzzese. Per il Movimento 5 Stelle si tratta di una scelta inefficace, non condivisa con i lavoratori né con i territori, e priva di una visione concreta su come riorganizzare le politiche attive. A mancare è una strategia: non ci sono interventi per rafforzare i Centri per l’Impiego, non ci sono investimenti sulla formazione o sull’incontro tra domanda e offerta. Si propone, invece, la creazione di un nuovo soggetto amministrativo, con strutture, direzioni, costi e funzioni ridondanti. Una manovra che allontana le soluzioni e complica la governance del lavoro in Abruzzo.

Erika Alessandrini, Consigliera regionale del M5S, contesta la logica dell’intervento: «Questa proposta non risolve alcun nodo strutturale. Si continua a costruire sulla sabbia, aggiungendo livelli organizzativi anziché rafforzare ciò che esiste. I Centri per l’Impiego sono in difficoltà da anni: mancano risorse, personale, strumenti digitali adeguati. E la risposta qual è? Creare un’altra entità amministrativa, senza affrontare le vere cause del malfunzionamento. In un contesto sociale difficile, dove la precarietà cresce e la formazione è carente, servirebbero interventi concreti e misurabili. Invece si porta in aula una legge costruita in fretta, senza dialogo con i lavoratori, i sindacati o i comuni. È un approccio che non possiamo condividere, né nel metodo né nel merito».

Francesco Taglieri, capogruppo M5S in Consiglio regionale: «Abbiamo chiesto garanzie serie per i lavoratori: chiediamo che il personale dei Centri per l’Impiego non venga trasferito automaticamente, ma possa decidere in piena autonomia se aderire o meno alla nuova Agenzia. Accanto a questo garanzie contrattuali ed economiche chiare per chi dovesse scegliere il passaggio: tutela della retribuzione, della posizione previdenziale, del trattamento di fine rapporto, e della stabilità occupazionale. Non ci fidiamo di un impianto normativo vago e costruito con troppa fretta.

Sul piano della trasparenza, abbiamo proposto l’introduzione di una clausola valutativa vincolante: l’ARAL dovrà essere sottoposta a una verifica di efficacia entro due anni dalla sua costituzione, con un report pubblico su costi, risultati, impatto reale sui servizi resi ai cittadini. Se dopo due anni non si sarà prodotto un miglioramento misurabile delle politiche attive, sarà evidente che questo progetto è stato un errore. Infine, abbiamo chiesto che tra le priorità dell’Agenzia venga inserito un programma strutturato per la sicurezza degli operatori: troppo spesso gli addetti ai CPI sono lasciati soli, anche di fronte a situazioni di rischio. Il quadro generale resta però deludente: la Regione costruisce una nuova entità senza risolvere le fragilità che già oggi paralizzano il sistema. Continuiamo a pensare che questo sia un intervento pensato più per distribuire ruoli che per rispondere ai bisogni delle persone. Per questo, anche in presenza di correttivi, restiamo contrari a questa legge».

Una fotografia preoccupante: lavoro frammentato, giovani in fuga, Centri per l’Impiego lasciati soli Il contesto in cui nasce l’ARAL è tutt’altro che rassicurante. Secondo i dati diffusi dalle organizzazioni sindacali e da fonti istituzionali, in Abruzzo nel 2024 si sono registrate oltre 116.000 richieste di NASpI, a testimonianza di una disoccupazione ancora diffusa e di un’occupazione spesso precaria. Nel primo trimestre 2025, le nuove domande di disoccupazione hanno superato quota 9.000, e aumentano anche i NEET, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano. Tutto questo mentre i Centri per l’Impiego restano sottodimensionati e con strumenti insufficienti.

«Se davvero la Giunta Marsilio volesse affrontare la crisi del lavoro – commentano Alessandrini e Taglieri – partirebbe da qui. Ma creare una nuova agenzia senza affrontare il nodo delle risorse, della formazione e della domanda produttiva è solo un modo per rimandare le soluzioni. E per non prendersi la responsabilità di ciò che non ha funzionato fino ad oggi».

Il M5S: “No a una riforma sbagliata e opaca. Difendiamo il buon senso e l’interesse pubblico” Il Movimento 5 Stelle continuerà a opporsi in tutte le sedi a un’operazione che considera dannosa per le finanze pubbliche e sterile dal punto di vista sociale. «Ci batteremo – concludono i portavoce M5S – per impedire che questa Agenzia diventi l’ennesimo esperimento sbagliato, calato dall’alto, senza risultati e senza controllo. L’Abruzzo ha bisogno di politiche per il lavoro che funzionino davvero, non di nuove strutture costruite per motivi che nulla hanno a che vedere con l’interesse collettivo».