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Sprechi e sperperi nella sanità Pescarese

DomenicoPettinariCirca 7000 euro al giorno, è questa la cifra astronomica che la Asl di Pescara paga da circa 7 anni per avere in affitto l’apparecchiatura esami PET/CT. Apparecchiatura che nel complesso costerebbe 2 milioni di euro, cifra inferiore al totale già speso per le spese di affitto erogate alla ditta esterna fino ad oggi. La PET (Positron Emission Tomography) è una metodica di diagnostica per immagini utilizzata soprattutto in campo oncologico e si basa sulla somministrazione di radiofarmaci (sostanze radioattive) per via endovenosa al fine di individuare precocemente i tumori e valutarne la dimensione e la localizzazione. Nel salatissimo canone di affitto è compresa la prestazione di un Medico Nucleare e di un Tecnico di Medicina Nucleare. Ma “tali figure professionali (Medico Nucleare e Tecnico di Medicina Nucleare) sono già presenti all’interno del personale dipendente della stessa ASL” spiega il consigliere regionale Domenico Pettinari. “Perciò” continua Pettinari “il servizio potrebbe essere correttamente svolto senza far ricorso alla somministrazione da parte della ditta esterna”. Inoltre dopo un’attenta valutazione delle carte e la testimonianza di alcuni esperti il Consigliere regionale pone l’accento su una questione dal gusto squisitamente matematico. “i costi di locazione per l’apparecchiatura e per le predette figure professionali riferiti ad un giorno” spiega “sarebbero i seguenti: tecnico di Medicina Nucleare € 400,00 (oltre IVA), Medico Nucleare € 650,00 (oltre IVA), Assistenza Tecnica € 700,00 (oltre IVA), Seduta Doppia FDG € 2.900,00 (oltre IVA), per un totale di circa 7.000,00 Euro al giorno” . Come se non bastasse Pettinari sottolinea che l’apparecchiatura mobile PET/CT presente presso l’Ospedale di Pescara è allocata all’interno di un rimorchio di un camion parcheggiato nell’area interna dello stesso presidio. Questo comporta non poche violazioni alle norme di sicurezza poiché il paziente che usufruisce della terapia si trova a contatto con altri portatori di diverse patologie, o anche donne in stato di gravidanza. Un danno gravissimo visto che il malato che usufruisce della terapia, infatti, è radioattivo e dovrebbe essere isolato.