«L’ASL02 e il Direttore Generale Mauro Palmieri ci raccontano oggi di una strategia di potenziamento per l’ospedale Renzetti di Lanciano, citando lavori al Pronto Soccorso e scelte organizzative definite come “compensazioni”. Ma la realtà dei fatti – quella scritta nero su bianco negli atti aziendali – racconta ben altro: dal 7 luglio i posti letto di Stroke Unit a Lanciano passano da 4 a 2, mentre Chieti li aumenta. Non una rimodulazione, ma un declassamento secco delle cure tempo-dipendenti, in totale contraddizione con la rete ospedaliera approvata nel dicembre 2023. Altro che investimenti: siamo di fronte all’ennesimo scippo strutturale, eseguito in silenzio e con precisione chirurgica, a danno del presidio frentano».
A parlare è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri, che replica punto su punto alle dichiarazioni odierne dell’azienda sanitaria. «Palmieri parla di “nessuna penalizzazione” e di equilibrio nei ricoveri, ma i numeri parlano chiaro: nella rete ospedaliera vigente erano previsti 23 posti letto di Neurologia a Lanciano, oggi ridotti a 16. Siamo davanti a un progressivo svuotamento dell’identità ospedaliera del Renzetti, avallato da una strategia aziendale che affonda le sue radici nel passato».
«Già nel 2024 – prosegue Taglieri – quando ancora alla guida della ASL c’era l’ex Direttore Schael, fu redatto un documento interno, scritto in camera caritatis, che tracciava in modo inequivocabile la direzione: rafforzare Chieti e ridimensionare Lanciano, destinando quest’ultimo a funzioni ambulatoriali e depotenziate. Quel documento, mai approvato formalmente, viene oggi incredibilmente attuato sotto la nuova Direzione strategica, segno evidente che la linea politica è rimasta immutata, con il benestare della Regione».
Quanto ai lavori annunciati al Pronto Soccorso, Taglieri non usa mezzi termini: «Si tratta di interventi attesi da 15 anni, già finanziati e più volte rinviati, che servono soltanto a correggere errori progettuali della precedente legislatura, frutto della stessa maggioranza che oggi cerca di intestarseli come “nuovi investimenti”. Nessuna innovazione, nessun potenziamento: intanto UTIC e Rianimazione attendono ancora da anni la ristrutturazione, ma mancano le risorse e la volontà politica».
Particolarmente grave è il metodo con cui la ASL procede: «Gli atti aziendali come quello del 1° luglio – spiega Taglieri – sono in evidente contrasto con la rete ospedaliera vigente, approvata dalla Giunta nel dicembre 2023, e non sono stati approvati dal Dipartimento Salute, che ha già respinto in passato atti simili. È per questo che la Direzione strategica, consapevole della loro illegittimità, procede in modo surrettizio con atti interni, eludendo ogni confronto istituzionale, ogni valutazione tecnica e ogni forma di trasparenza amministrativa. Una modalità tanto scorretta quanto pericolosa, che mina le fondamenta della programmazione sanitaria regionale».
«Questi atti interni, che modificano l’assetto ospedaliero senza i necessari passaggi istituzionali, costituiscono un vero e proprio commissariamento di fatto dell’Assessore alla Salute Nicoletta Verì e del Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale Pierluigi Cosenza, che avrebbero il dovere immediato di intervenire per stroncare simili condotte e garantire l’applicazione puntuale della rete ospedaliera approvata. Se non lo faranno, sarà chiaro che anche loro sono parte attiva e silenziosa di questo disegno di destrutturazione della sanità pubblica, e in particolare del Renzetti».
«Il contesto è chiaro. L’Abruzzo deve individuare un DEA di II livello tra Chieti e Pescara, come richiesto dal tavolo nazionale di monitoraggio. La scelta è ricaduta su Pescara. Il Santissima Annunziata di Chieti è ospedale universitario, quindi intoccabile. Vasto è presidio di confine. Il Renzetti di Lanciano diventa la “vittima designata”», conclude Taglieri.