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Discarica Bucchianico manca il piano regionale bonifiche, il M5S lo aveva annunciato nel 2014

LA REGIONE ABRUZZO NON HA IL PANO REGIONALE PER LE BONIFICHE IL M5S LO AVEVA GiA’ DENUNCIATO NEL 2014

“Sono circa un migliaio i siti potenzialmente inquinati nella Regione Abruzzo. La discarica di Colle Marconi è solo l’inizio”. A sostenerlo è il Movimento 5 Stelle che già nel febbraio 2014 presentava un dossier dove venivano evidenziati oltre mille siti potenzialmente inquinati.

Fu realizzata una mappa interattiva ancora consultabile oggi al link: http://www.movimento5stelleabruzzo.it/home/gaia/index.html spiega Sara Marcozzi consigliere Regionale “ che pone l’attenzione sulla pericolosità di queste aree e sul potenziale inquinante. Allora qualcuno in Regione” incalza la Marcozzi “minacciò addirittura querele per procurato allarme, oggi i fatti ci danno ragione”.

La discarica di Colle Marconi in provincia di Chieti è solo un tassello del macabro mosaico di discariche abusive della nostra regione. Le casse dei comuni, anche a causa della politica del governo Renzi, sono di fatto svuotate e la regione deve attivare immediatamente un piano straordinario di bonifiche che censisca di nuovo tutte le aree potenzialmente inquinate. E’ importante anche che si liberino fondi vitali per la messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree interessate.

  • IL PIANO FANTASMA
    L’Art. 239 al comma 3 del Codice Ambiente, prevede che la bonifica e il ripristino siano disciplinati da Regione con un apposito piano della Regione Abruzzo. Ma ad oggi la Regione non ha ancora ottemperato all’approvazione di un piano regionale per le bonifiche, ma ha solo un’ anagrafe disciplinare tecnico dei siti contaminati.
    “ E’ necessario portare in consiglio regionale il piano delle bonifiche come previsto dal codice dell’ambiente” sostengono i consiglieri pentastellati.
    “L’art. 55 del vigente piano regionale dei rifiuti” spiega il M5S “dispone che il consiglio regionale predisponga l’aggiornamento del piano di bonifica delle aree contaminate ( o dei siti abbandonati) su impulso della Giunta regionale . Pertanto chiediamo al presidente D’Alfonso di adoperarsi in tal senso vista l’emergenza ambientale della sua Regione”.
    “Inoltre” continuano i pentastellati “ l’art. 57 prevede le fonti dalle quali dovrebbe essere alimentato il fondo regionale per gli interventi di prevenzione dagli inquinamenti e risanamento ambientale. Ad oggi non ci sono fondi, poiché forse non sono stati considerati una priorità per la Regione Abruzzo”.
  • LA RESPONSABILITA’ DEL COMUNE
    “L’art. 56 dello stesso Piano regionale dei rifiuti” spiega Ottavio Argenio, consigliere comunale Chieti (M5S) “dispone che il sindaco del comune territorialmente competente disponga con ordinanza le operazioni di recupero rimozione, smaltimento e ripristino dello stato dei luoghi con ordinanza, fissando un termine perentorio decorso il quale è tenuto a provvedere d’ufficio. Questo non è stato fatto” insiste Argenio.
  • AZIONI IN PARLAMENTO
    “Mi attiverò per chiedere al mio collega, Stefano Vignaroli, Vice Presidente della commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientale ad essi correlati”, informa Gianluca Vacca “di aprire un fascicolo per fare luce sulle inerzie che avvolgono l’operato degli inquirenti in questa tragica vicenda. Chiederò, inoltre, al Ministro della Giustizia se la Procura di Chieti, in seguito alle informazioni emerse dall’inchiesta giornalistica del quotidiano Il Centro, si è attivata per avviare indagini e anche predisponendo il sequestro e l’acquisizione della documentazione della discarica in questione.