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Dall’esproprio al “furto”

L’assurda storia di alcuni Abruzzesi che hanno ceduto il terreno per un bene comune e ad oggi ancora non ricevono un euro

Ti prendono i terreni per costruirci una strada, ti offrono una somma di denaro in cambio, e dopo 45 anni sei ancora ad aspettare perché non ti viene dato un euro. E’ questa la storia di alcuni cittadini abruzzesi, circa 20 famiglie, che hanno subito un esproprio per la costruzione dell’asse attrezzato, ma che ad oggi, dopo 45 anni, ancora non ricevono il compenso promesso dal Consorzio Industriale, Ente partecipato della Regione Abruzzo. Della vicenda si è interessato il M5S che, attraverso un’interpellanza del consigliere regionale Domenico Pettinari, ha portato la questione all’interno del consiglio regionale.

“Abbiamo ricevuto una chiamata da questi cittadini che ci hanno raccontato la loro storia” commenta Domenico Pettinari “abbiamo immediatamente redatto un’interrogazione per far luce su questa questione e abbiamo ottenuto dall’assessore Lolli un impegno da parte della Regione ad intervenire affinché gli organi preposti saldino il conto, quasi 12 milioni di euro, entro maggio 2016. Ad oggi però nessun pagamento. La regione Abruzzo non ha effettuato un intervento efficace e, evidentemente, non ha mantenuto i termini di tempo promessi dal Vice Presidente Lolli. Continua, dunque, l’odissea per chi ha rinunciato ad un bene proprio per permettere la costruzione dell’asse attrezzato, in alcuni casi dovendo vendere anche la propria attività di famiglia che insisteva su quei terreni.

“La Regione Abruzzo ha preso un impegno verso quei cittadini ed ha il dovere di mantenerlo. E’ impossibile pensare che in un governo regionale responsabile i “conti” si saldino solo con alcuni privilegiati cittadini e che altri siano lasciati in mezzo alla strada.