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Alessandrini (M5S): “Centrodestra non riconosce il genocidio in Palestina. L’Abruzzo oggi ha perso un’occasione di dignità”

“La bocciatura da parte della maggioranza di centrodestra della nostra risoluzione per la sospensione immediata di ogni rapporto economico, istituzionale e amministrativo con Israele rappresenta una pagina nera per il Consiglio Regionale d’Abruzzo. Oggi la destra ha scelto l’ipocrisia e la propaganda al posto della verità e della giustizia”.

Lo dichiara la consigliera regionale Erika Alessandrini (M5S), al termine della seduta che ha visto la maggioranza respingere il documento presentato assieme al capogruppo Francesco Taglieri che chiedeva a Regione Abruzzo di sospendere ogni forma di cooperazione con Israele fino alla cessazione delle violenze e al rispetto del diritto internazionale; di istituire un monitoraggio sugli appalti e sui bandi regionali per escludere aziende coinvolte nella filiera delle armi e dell’occupazione; di sollecitare il Governo italiano al riconoscimento immediato e incondizionato dello Stato di Palestina.

“La risoluzione nasceva da un principio semplice: non possiamo avere le mani sporche di sangue. Non possiamo dire di condannare la violenza e allo stesso tempo continuare a fare affari con chi bombarda scuole e ospedali. L’Abruzzo avrebbe potuto dare un segnale di coraggio e di dignità, ma la destra ha scelto di piegarsi alla propaganda del Governo Meloni” – prosegue Alessandrini.

La consigliera ha richiamato in Aula la tragedia di Gaza: oltre 62.000 morti, tra cui 20.000 bambini, fame e sete usate come armi di guerra, convogli umanitari bombardati. “A Gaza non c’è una guerra, c’è un genocidio. Lo denunciano le Nazioni Unite, le ONG, i medici che ogni giorno raccolgono corpi dalle macerie. Di fronte a tutto questo, il centrodestra ha preferito ripetere slogan e condanne generiche, ignorando le vittime.”

Alessandrini ha anche smontato la risoluzione alternativa presentata dalla maggioranza: “Quel testo è un foglio di ipocrisia. Ricorda solo l’attacco del 7 ottobre, tace sul massacro quotidiano di civili, vincola il riconoscimento della Palestina a condizioni indipendenti dai civili ammazzati e addirittura accusa le manifestazioni pacifiche del 22 settembre di destabilizzare l’Italia. È il rovesciamento della realtà. Chi protesta contro il genocidio non destabilizza, ma difende la coscienza del nostro Paese.”

“L’Europa è rimasta immobile, incapace di assumere decisioni forti. L’Italia continua a mantenere legami economici e militari con Israele. La destra abruzzese oggi si è allineata a questa vergogna. Ma noi continueremo a denunciare ogni ipocrisia e ogni complicità. Non possiamo tacere mentre un popolo viene annientato. Perché la storia ci chiederà se abbiamo avuto il coraggio di dire la verità. Io voglio poter rispondere: sì, l’ho fatto” – conclude Alessandrini.