GiorgioFedele

Maltempo e danni all’agricoltura nel Fucino

Fedele (M5S): “Occorrono interventi per aiutare il comparto agricolo”

“Gli agricoltori e le aziende agricole del Fucino non possono più attendere”. Lo afferma il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele, in merito alle richieste per lo stato di calamità da maltempo arrivate dal mondo agricolo. “L’Assessore Imprudente, per tramite della stampa, ha dichiarato di aver accolto il loro grido d’allarme, ma a oggi non abbiamo contezza su come darà seguito alle richieste dei portatori d’interesse del territorio fucense. Ritengo importante che venga a riferire in Commissione sulle iniziative che vorrà intraprendere e se intenderà accettare la richiesta di stato di calamità”.

La produzione dei prodotti agroalimentari è gravemente penalizzata dalle reiterate precipitazioni che da due mesi non danno tregua e minacciano di compromettere in maniera irreparabile il raccolto di stagione. Le temperature estive e una maggiore stabilità delle condizioni atmosferiche tardano ad arrivare e il comparto agricolo deve così affrontare una vera e propria emergenza.

Il Consigliere M5S chiede che venga fatto il punto della situazione in sede istituzionale.
“Ieri durante la seduta della Commissione agricoltura – afferma – ho parlato della grave situazione nel Fucino, così come delle richieste arrivate circa lo stato di calamità. Il territorio marsicano produce l’equivalente del 25% del PIL agricolo: un’eccellenza della nostra regione che necessita di specifiche politiche di tutela e valorizzazione che sappiano anche guardare al futuro accogliendo le sfide che i cambiamenti climatici pongono dinanzi a noi”.

“Ho avuto rassicurazioni del fatto che verranno ascoltati i portatori d’interesse per dialogare e illustrare gli interventi che verranno posti in essere da qui a breve tempo – conclude Fedele – rinnovo il mio invito a guardare oltre il breve periodo: servono politiche di prospettiva e investimenti che sappiano fronteggiare emergenze come quelle che stiamo vivendo limitando, quanto più possibile, il rischio di farci trovare impreparati”.