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Lettera a D’Alfonso ed esposto

M5S: MISURE CONTRO OMBRINA, LETTERA A D’ALFONSO ED ESPOSTO

“Il procedimento di approvazione del progetto Ombrina Mare 2 è alle battute finali e dunque ogni strumento utile va messo in campo per impedire che la Conferenza di servizi decisoria convocata per il 14 ottobre p.v. adotti provvedimenti definitivi. Nulla deve essere lasciato intentato.” così commenta Sara Marcozzi, M5S Regione, la lettera inviata al Presidente D’Alfonso e al Consigliere Mazzocca con la quale la consigliera invita Regione Abruzzo ad attivarsi immediatamente chiedendo formalmente:

  1. alla Commissione regionale per il patrimonio culturale per l’Abruzzo di disporre “l’integrazione del contenuto delle dichiarazioni di notevole interesse pubblico” riguardanti la costa teatina ed in particolare la c.d. Costa dei Trabocchi nel tratto che comprende i Comuni di San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia, ai sensi dell’art. 39 comma 2 lett. h) del D.P.C.M. 171/2014 e dell’art. 141 bis Codice dei Beni Culturali. L’integrazione dovrà consistere sia in una estensione territoriale dell’area interessata, sia nel deposito di nuove motivazioni contrarie a progetto quali l’esistenza nel tratto di costa interessato delle tradizionali macchine da pesca denominate “trabocchi”, evidente e rilevante valore storico e culturale. Non dimenticando che, se il progetto di Ombrina si realizzasse, il paesaggio visto da terra vedrebbe interferire con i detti trabocchi una nave, stabilmente ancorata a 6,5 miglia dalla costa, lunga 330 metri – circa 17 TIR – , alta 54 metri – come un palazzo di 15 piani – e larga 30 metri oltre all’impianto di estrazione;
  2. alla citata Commissione regionale per il patrimonio culturale, nella sua funzione di Commissione di garanzia per il patrimonio culturale, il riesame del provvedimento (nota prot. 0000582 del 28.1.2010) con il quale la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo – Chieti ha espresso parere favorevole con prescrizioni. Tale parere è focalizzato sulla eventuale presenza di reperti archeologici nel tratto di mare antistante la costa interessata ma ignora del tutto i vincoli paesaggistici e la presenza di un patrimonio culturale, latamente inteso, di notevole interesse pubblico;
  3. al Ministero, in sede di Conferenza di Servizi, in subordine rispetto alla richiesta di sospensione del procedimento, di acquisire il parere della Soprintendentenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo al fine di ottenere un parere complessivo che non si limiti ad una disamina degli elementi archeologici ma si estenda alla valutazione dei Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici presenti nell’area. Ciò al fine di sottoporre a revisione anche il parere favorevole espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il 30 Giugno 2010, in cui inopinatamente si legge “che le opere previste non avranno nessuna interferenza sugli ambiti paesaggistici del territorio costiero, sottoposti ai sensi del D. Lgs. n. 42/2004”.

I parlamentari abruzzesi del movimento 5 stelle sono in procinto di depositare un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per accertare se vi siano stati comportamenti penalmente rilevanti da parte dell’ex Ministro dell’Ambiente Clini e/o di altri funzionari ministeriali nell’iter che ha portato alla riapertura del procedimento autorizzativo “Ombrina Mare 2”. I parlamentari evidenziano molteplici anomalie procedurali ed in particolare contestano:

  1. la legittimità del provvedimento con il quale il Ministero, il 7 Novembre 2011 ha sospeso il permesso di ricerca in favore della Medoilgas nonostante questa ne avesse chiesto la proroga e non la sospensione;
  2. la legittimità del provvedimento di proroga concesso il 27 Aprile 2012 nonostante la legge vigente all’epoca, il D. Lgs. 128/2010, vietasse la ricerca, la prospezione e la coltivazione di idrocarburi in mare nelle 12 miglia da aree protette. Peraltro, la proroga ha riguardato il permesso di ricerca nella stessa area per la quale la Medoilgas ha fatto richiesta di concessione per l’estrazione: è stato quindi prorogato un permesso di ricerca per un’area in cui la ricerca era finita con esito positivo!
  3. l’inerzia del Ministero il quale: dopo che la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale aveva espresso parere negativo di compatibilità ambientale con provvedimento n. 541 del 7 Ottobre 2010; dopo che con nota dell’8 Novembre 2010 la Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali aveva preavvisato la Medoilgas Italia spa del parere negativo e dopo che quest’ultima aveva formulato le sue osservazioni con nota del 22 Novembre 2010, ha omesso di emanare, nei quindici giorni previsti dalla legge, il provvedimento di diniego che avrebbe decretato la fine del progetto “Ombrina Mare 2”. Il Ministero resta anzi inerte fino al 26 Giugno 2012, data dell’entrata in vigore del Decreto Sviluppo che consente di riaprire i procedimenti autorizzativi non ancora definiti. I parlamentari esponenti chiedono quindi di accertare se l’inerzia del Ministero sia dipesa o meno da un comportamento dolosamente omissivo. Dubbio che si manifesta leggendo la lettera 3 luglio 2012 , recante prot. n. DIVA – 2012 – 0016011, con cui la Medoilgas Italia spa esprime “un doveroso apprezzamento per il prezioso contributo apportato da Lei e dai suoi collaboratori per l’individuazione della soluzione poi adottata dal Governo al fine di porre riparo ad una situazione insostenibile oltre che ingiusta per gli operatori del settore” auspicandone “un positivo completamento dell’iter alle Camere per una sua definitiva e rapida approvazione” a seguito di istanze “più volte rappresentate in passato” circa le “disposizioni introdotte con il decreto legislativo 128 del 2010…” che ha determinato “…drastiche restrizioni alle attività di esplorazione e coltivazione di idrocarburi nei mari italiani”. I parlamentari esponenti si chiedono a quale “soluzione”, individuata dal Ministro e dai suoi collaboratori, avente l’effetto di eliminare le “drastiche restrizioni” introdotte dal decreto legislativo 128/2010, la Medoilgas Italia spa si riferisca.

“Queste azioni, unitamente alla nostra proposta di legge di iniziativa regionale alle camere che il M5S ha depositato e alla pdl sul parco marino ancora in attesa di essere calendalizzate (!), ci sembrano il minimo sindacale per chi si era proposto agli abruzzesi come difensore dalle invasioni UFO! Il governo regionale è bene che passi dai proclami ai fatti e cominci a difendere l’Abruzzo e gli abruzzesi dalle speculazioni e devastazioni sul nostro territorio.” Conclude Marcozzi.

Lettera D'Alfonso Mazzocca by MovimentoCinqueStelleAbruzzo