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Giorgio Fedele su annullamento delibera di revoca del dg Testa

“Ennesimo esempio di pessima gestione delle risorse, anche umane, da parte del centrodestra. Non possiamo definire altrimenti l’annullamento della delibera di revoca del Direttore Testa da parte del tribunale dell’Aquila. Questo, purtroppo, accade quando le nomine e le revoche vengono eseguite esclusivamente sulla base di equilibri partitici” ad affermarlo è il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele. “La gestione Testa della Asl1 – incalza il 5 Stelle – è stata, a mio avviso, un totale fallimento dall’inizio, come dimostrano i fatti. Ma il centrodestra, alla guida della Regione, ha voluto revocare il mandato solo quando è convenuto agli equilibri interni e quindi con modalità e tempi che sono stati contrastati dal tribunale dell’Aquila e per i quali, molto probabilmente, si aprirà un contenzioso legale che i cittadini dovranno pagare di tasca propria, attraverso le risorse pubbliche di Asl e Regione.

Del resto non è la prima volta che accade, gli abruzzesi stanno già pagando altri contenziosi generati dalle scelte errate di questo centrodestra: tutte risorse sottratte agli investimenti in termini di personale, strumentazioni e servizi. Ad aggravare lo scenario è la consapevolezza che la revoca del Direttore Testa, e la successiva nomina del Direttore Romano, non hanno portato nessun beneficio all’offerta sanitaria locale. Anzi, l’attuale direzione ha dimostrato di essere in continuità con la precedente nella fallimentare gestione della Asl1. Basti pensare alla vergognosa conduzione della crisi generata dall’Attacco Hacker e alle numerose criticità mai sanate in merito al servizio sanitario del nostro territorio, che hanno portato Regione Abruzzo ad avere una sanità a due velocità in cui i cittadini e il personale della provincia dell’Aquila sono costretti ad avere un servizio di serie B, rispetto a quelli di altre province abruzzesi.

Pertanto ciò a cui oggi stiamo assistendo è lo svilente spettacolo di un centrodestra che sembra avere come fine ultimo quello di sistemare gli equilibri interni alla coalizione e nulla più. Se pensiamo che dopo quasi 5 anni di legislatura il centrodestra ha cambiato 4 direttori generali, due facenti funzione e due nominati, appare evidente che qualcosa non torna nell’assegnazione degli incarichi. Mi auguro che questa gestione della cosa pubblica diventi presto un ricordo e che i cittadini scelgano di percorrere un’altra strada rispetto a quella che ha visto l’Abruzzo precipitare su più fronti negli ultimi quattro anni e mezzo” conclude.