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Scioglimento BIM Tordino-Vomano, Mercante: “Un altro buco nell’acqua”

“Un altro buco nell’acqua la seduta odierna della commissione consiliare che avrebbe dovuto, dopo l’audizione del Presidente del BIM Iachetti, che tra l’altro quest’oggi non si è neppure presentato, approvare la proposta di legge per lo scioglimento del BIM Tordino-Vomano”. Con queste parole il Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, ha espresso la propria amarezza per l’ennesimo rinvio di un provvedimento depositato agli inizi di febbraio e che avrebbe dovuto portare alla soppressione del Consorzio entro la fine dell’anno.

“Dopo ritardi e lungaggini varie – ha spiegato Mercante – mi sarei aspettato, finalmente, una risposta positiva da parte della seconda commissione consiliare ancor più considerando che l’approvazione della legge per lo scioglimento del BIM Tordino-Vomano non produce effetti diretti ma demanda, come è giusto che sia trattandosi di un Consorzio, ai Sindaci ogni decisione al riguardo. È affidato, cioè, ai primi cittadini il compito di stabilire se sciogliere o meno il BIM ed assumersi, conseguentemente, ogni responsabilità di fronte ai cittadini ai quali saranno tenuti a spiegare, laddove volessero mantenere in vita un ente inutile ed estremamente costoso, perché abbiano scelto di rinunciare alla riscossione diretta dei canoni loro spettanti.

Non riesco, quindi, a comprendere l’atteggiamento dei Consiglieri presenti oggi e, soprattutto, l’estrema ritrosia del Presidente di commissione Pietrucci e del Consigliere Mariani che più di ogni altro, da buon Teramano, dovrebbe avere a cuore le esigenze e gli interessi del proprio territorio.

Nel frattempo – ha concluso Mercante – il tempo passa ed i Comuni continuano a perdere importanti risorse che, invece di essere destinate in opere ed interventi per la collettività, sono utilizzate per pagare laute prebende a Iachetti e agli altri membri del Consiglio direttivo e finanziare, senza alcun criterio apparente, sagre e feste di paese. Con buona pace dei cittadini costretti a subire, ancora una volta, le decisioni di una classe politica che pensa solo a se stessa”.