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Ranieri come un treno su Abruzzo Engineering, e risponde per “le rime” a Di Stefano e Pietrucci

Tira dritto come un treno Gianluca Ranieri sull’esposto presentato dal M5S per fare luce sugli eventuali danni erariali prodotti da AE. “Le affermazioni a risposta dell’esposto dell’Assessore comunale di Stefano Di Stefano e del Consigliere regionale Pietrucci” spiega Ranieri “sono prive di riscontro e di senso, ma comprensibili” sorride “il nostro esposto è scomodo e potrebbe aprire un vaso di pandora dove sono davvero poche le persone che non ne subirebbero gli effetti”.
Ma con la serenità di chi sa bene di cosa sta parlando, il consigliere Ranieri risponde punto per punto alle “critiche” che gli sono state rivolte dai due esponenti della politica aquilana.

L’ASSESSORE CHE DENUNCIA I PROBLEMI CAUSATI DALLA SUA STESSA GIUNTA

“Di Stefano sostiene che noi minacciamo un esposto, vorrei rasserenarlo sottolineando che l’esposto lo abbiamo presentato, e non annunciato, abbiamo l’abitudine di fare quello che diciamo. Per le altre affermazioni non sta a noi rispondere, ma può dormire sonni sereni, la magistratura contabile farà le sue valutazioni in merito a quella che secondo noi è una gestione scandalosa della cosa pubblica.

Inoltre, l’assessore forse non ricorda che l’O.P.C.M. n. 3893 del 13/08/2010, lo stesso che autorizzava gli enti locali abruzzesi ad avvalersi della società Abruzzo Engineering, prevedeva la necessità di giungere ad un tempestivo ripristino delle procedure di gara ordinarie e, nell’ottica di una trasparente gestione delle risorse, disponeva che le Amministrazioni dovevano fornire dettagliate relazioni sul loro corretto impiego, abbandonando quindi al più presto l’affidamento a quella società.

E’ doveroso sottolineare che i problemi citati dall’Assessore sono stati generati dalla stessa amministrazione comunale che non ha voluto maggiori assunzioni per eludere l’utilizzo delle graduatorie del concorso, preferendo forzare, con provvedimenti in deroga, la proroga dei precari.

Ed è , la stessa amministrazione comunale che oggi si serve (in minima parte) di quelle graduatorie per attivare collaborazioni.

Infine, se proprio si doveva procedere con l’affidamento di servizi, quantomeno si doveva indire una gara, ipotesi peraltro contemplata nel citato O.P.C.M.. Questo avrebbe fatto un’amministrazione trasparente e responsabile, invece si è preferito agire in altro modo perpetrando, secondo il nostro modo di vedere la cosa pubblica, uno sperpero di denaro pubblico.

“Infine la tesi che “senza AE la ricostruzione si sarebbe bloccata” è risibile e palesemente infondata.”

UN CONSIGLIERE REGIONALE INFORMATO MA NON TROPPO

Ma non manca una risposta dello stesso tenore anche per consigliere Pietrucci che sulla stampa ha divulgato una nota, sul tenore di quelle che avrebbe scritto se fosse un sindacalista di AE.

Con saccenza, infatti, il consigliere asserisce di essere bene informato su Ae. Lo invitiamo pubblicamente a prendersi la briga di rendere noti a tutti i contribuenti abruzzesi quanto sia costata la società Abruzzo Engineering dalla sua nascita ad oggi e documentare cosa la stessa ha prodotto effettivamente per la Regione.

Rispondendo nel merito vogliamo sottolineare che sappiamo bene che esiste un piano industriale per AE. D’altronde è normale che ci sia quando si vuole salvare una società. Ma la bontà di questo piano però è un altro piano di maniche. Se si toglie l’impiego di AE per la ricostruzione, del piano rimane ben poco. Ed è bene che il consigliere Pietrucci, finalmente, si renda conto che il costo dell’affidamento ad Abruzzo Engineering è palesemente più alto rispetto al costo di normali dipendenti a causa degli oneri derivanti dall’esternalizzazione del servizio. Non è un concetto difficile e siamo fiduciosi che prima o poi si potrà accettare anche pubblicamente questa verità. Non è l’avvocatura dello stato a sancire l’economicità di un affidamento, ma il mercato.

Ma il Consigliere Pietrucci ogni tanto sembra dimenticare anche delle nozioni cardine. Prima cosa AE lavorava alla ricostruzione già prima di essere una società In-House. Poi dimentica che L’Usra è stata costituita in intesa tra la Regione, i Ministeri, la Provincia ed il Comune dell’Aquila, ma non è controllata dalla Regione (che quindi non può esercitare il controllo analogo) bensì dal MEF e infine, ma non meno importante, che se anche si fosse scelto di esternalizzare il servizio, come sancito dall’O.P.C.M, sarebbe stato opportuno fare una gara, non un affidamento diretto. Questo avrebbe fatto un governo trasparente.

Comunque il tempo ci dirà se AE è in grado di reggersi con le proprie gambe. Perché quando la Regione sarà chiamata a pagare per mantenerla in vita, ci troveranno pronti.