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Pietro Smargiassi su Sanità

Attraverso le scelte poste in atto, dall’inizio della decima legislatura ad oggi, possiamo comprendere, anche senza vederlo, quali siano gli obiettivi contenuti nel piano sanitario che il governo regionale ha in mente. La direzione presa( o forse sarebbe il caso di parlare di deriva) sembra essere quella del favoreggiamento del privato a discapito della sanità pubblica; del resto non vi sarebbero altri motivi per spiegare la chiusura delle guardie mediche nel vastese, la volontà di sopprimere i punti nascita, la sala di emodinamica nell’ospedale di Vasto che ad oggi continua ad essere una chimera, fino ad arrivare addirittura alla chiusura di interi presidi ospedalieri quali quelli di Guardiagrele ed Atessa.

La sensazione è, peraltro, quella che questo Governo stia facendo spazio, attraverso una vera e propria attività di desertificazione dell’offerta sanitaria locale, alla futura realizzazione dei nuovi ospedali per i quali non si è perso tempo a snocciolare i costi realizzativi, che sfiorano quasi i 400 milioni. Ma mentre si aspetta la realizzazione di queste nuove strutture, che ad oggi sono ad una fase embrionale visto che si continua a parlare solo e soltanto di progetti che nessuno realmente sa in che fase di avanzamento siano, i cittadini si vedono costantemente spogliati di servizi fondamentali; come se il diritto alla salute e ad essere curati vadano guadagnati attraverso sacrifici. Proprio quei diritti che un Governo regionale dovrebbe fare propri ed ergerli a cardini del suo operato per essere più vicino a tutti gli abruzzesi; abruzzesi che invece si trovano continuamente costretti a subire le conseguenze delle incomprensibili scelte del Governo regionale. Quello che più dispiace è che a subirne le maggiori conseguenze sono le piccole realtà locali, i paesini dell’entroterra ed i loro abitanti. E’ chiaro quindi che non tutti abbiano a cuore il principio per cui nessuno deve rimanere indietro, a differenza del Movimento 5 Stelle che al contrario ne fa una priorità”