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CHI VUOLE BENE AL NOSTRO TERRITORIO?

Le verità sul referendum per salvare l’Abruzzo e l’Adriatico:

Tutto nasce da uno slogan #iolamiaterraladifendo ed è questo che il #M5S continua a fare con il supporto delle associazioni e dei comitati che combattono ogni giorno nel territorio per tutelare l’Abruzzo dallo scempio delle politiche energetiche del Governo centrale.

Cosa ha fatto fino ad ora CONCRETAMENTE il M5S?

REGIONE ABRUZZO

I portavoce a cinque stelle hanno presentato una risoluzione che impegna la Giunta regionale a portare il decreto Sblocca Italia davanti alla Corte Costituzionale, per sancirne l’incostituzionalità.

Hanno presentato una risoluzione che impegna tra le altre iniziative la Regione a indire un Referendum per l’abrogazione dell’articolo 38 del decreto Sblocca Italia che autorizza le trivellazioni.

Hanno approvato una risoluzione che impedisca l’utilizzo della tecnica Air Gun per la ricerca petrolifera in mare.
Altri argomenti di interesse su Power Crop, Terna e Snam sul sito www.movimento5stelleabruzzo.it

PARLAMENTO

Oltre a molte interrogazioni e interpellanze, i portavoce a 5 stelle sono stati i primi a portare all’attenzione del Governo la necessità dell’abrogazione dell’articolo 35 nel Decreto Sviluppo. Sono depositate in Parlamento proposte di legge al riguardo, fin dai primi mesi della legislatura. E’ stato proprio il M5S che ha riproposto l’iniziativa più volte, sotto forma di emendamenti e ordini del giorno, in tantissimi decreti, proposte sempre bocciate dal PD che, ricordiamolo, in Regione Abruzzo governa insieme a Sel. Ovviamente il M5S non soltanto ha votato contro il decreto sblocca Italia, ma gli si è opposto in maniera radicale!

COMUNI

Moltissimi dei comuni in Adriatico hanno fatto approvare delle Mozioni dei consiglieri 5 stelle per impegnare le Giunte comunali a far pressione sulla Regione per l’impugnatura davanti alla Corte Costituzionale del decreto Sblocca Italia

COSA NON VUOLE IL M5S?

Il M5S, per non statuto, è un movimento politico che porta la voce dei cittadini nelle istituzioni e come tale ha l’obbligo morale di intraprendere tutte le iniziative suggerite dalle masse e volte alla tutela della popolazione.
Negli ultimi mesi alcuni isolati ambientalisti stanno promuovendo, senza aver condiviso con altre associazioni e comitati, un referendum al sapor di sconfitta che preveda esclusivamente il voto per l’abrogazione del decreto Monti e dunque delle trivelle in mare. Ma quali sono le criticità di un atto così isolato?
Prima fra tutte l’impossibilità, praticamente certa, di raggiungere il quorum: infatti portare al voto ESCLUSIVAMENTE L’ABRIGAZIONE DELL’ARTICOLO 35 DEL DECRETO MONTI SULLE TRIVELLE IN MARE è un’operazione ad alto rischio e dalla quasi certa disfatta! Un interesse sostanzialmente di sole 3 regioni. Un referendum che rischia clamorosamente di fallire per mancanza del quorum, poiché sarà molto difficile portare al voto cittadini Piemontesi, Lombardi o Laziali o di qualunque altra regione che non senta vivo il rischio delle trivellazioni nel proprio mare, rischiando di fare un gran favore all’industria del petrolio, realizzando un flop che sancirà la sconfitta di tutte le iniziative portate avanti fino ad ora in ogni grado istituzionale e nelle numerose manifestazioni.
Inoltre la fretta con il quale si vuole portare i cittadini al voto impedirà una corretta campagna informativa e di fatto non impedirà al Governo centrale di approvare, nel giro di poco tempo, gli ultimi atti che daranno il via definitivo ad opere come Ombrina mare. Il rischio dunque sarà di dare un’accelerazione alle azioni del Governo ostile alle politiche energetiche rinnovabili senza però di fatto garantire la soluzione al problema.

Cosa propone il M5S con il supporto di associazioni e comitati?
Un referendum che dia lo stop al decreto Monti (Trivelle in Mare), al decreto Sblocca Italia (trivelle in terra ed inceneritori) e che si unisca ad argomenti ugualmente sentiti come la riforma della scuola e le politiche del lavoro.
Perché un unico referendum per tanti argomenti anche diversi tra loro?
Perché il referendum per avere validità deve raggiungere un quorum (un numero minimo di votanti sul numero degli abitanti dell’intera nazione), dunque è auspicabile coprire varie forme di interesse collettivo che garantiscano il quorum interessando il maggior numero di regioni e di cittadini. Da settembre, con tutti i comitati e le associazioni, il M5S inizierà un lavoro molto importante per un’azione referendaria seria che garantisca davvero la partecipazione dei cittadini e dei portatori di interessi, con l’unico scopo di salvare il nostro territorio.

RIFLESSIONI

Ci sono momenti in cui l’onestà intellettuale deve superare ogni ideale politico, ci sono momenti in cui bisogna riflettere, sedersi e garantire ai cittadini azioni giuste per percorrere la strada più idonea alla tutela del proprio territorio e del proprio Paese. Difendere le idee di pochi, mistificando la realtà e screditando colleghi di altre associazioni e movimenti politici, da sempre alleati nella lotta al territorio, è scorretto e soprattutto molto pericoloso per la riuscita dell’obiettivo comune, vero fine ultimo, molto più importante della ragione personale e della propria visibilità.
Tutte le associazioni interessate, come anche il Movimento 5 stelle, che si sono ritrovate a Lanciano il 23 luglio, si sono poi riunite il giorno seguente in una grande riunione. Il prossimo appuntamento sarà a Lanciano il 30 agosto per un’assemblea pubblica aperta a chiunque voglia collaborare fattivamente alla tutela del territorio. Siamo in rete con TUTTI I cittadini, per migliorare la sorte della nostra regione e non solo. #iolamiaterraladifendo VERAMENTE!