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PET-TAC Ospedale di Chieti, Marcozzi (M5S): “Dal centrodestra solo promesse”

“Sono mesi che denunciamo le problematiche legate alla PET-Tac dell’Ospedale di Chieti, un macchinario per pazienti oncologici attivo due giorni a settimana, che ancora oggi rimane situato in un container per il cui affitto spendiamo circa 500mila euro di soldi pubblici all’anno. E alle promesse dell’Assessore Verì fatte anche in Consiglio regionale in risposta a una mia interpellanza di quasi due mesi fa, in cui affermava di aver intenzione di acquistare un macchinario di proprietà, non corrispondono ancora i fatti. La propaganda e l’immobilismo continuano a essere le uniche linee guida di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia in materia sanitaria”.

È questo il commento del Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue: “Non esistono ragioni valide a giustificare questa inerzia. Basti pensare che una PET-Tac di ultima generazione costa intorno ai 2 milioni di euro e garantirebbe un servizio decisamente migliore a pazienti già fragili. Eppure la Giunta continua a muoversi di promessa in promessa, senza riuscire a dare una tempistica certa all’acquisto e all’installazione del macchinario. Il solito grave atteggiamento arriva anche dalla Asl 02 Lanciano-Vasto-Chieti, che continua a non dare seguito alle mie richieste di chiarimento al riguardo e agli accessi agli atti depositati in questi mesi. Neppure davanti alla raccolta di 5mila firme di cittadini il centrodestra è stato in grado di dare certezze al territorio”.

“Questo comportamento – conclude Marcozzi – rispecchia perfettamente quanto non è stato fatto dalla Giunta di centrodestra sull’Ospedale di Chieti, abbandonato a sé stesso fin dall’inizio della legislatura tra mancati interventi strutturali e carenze delle strumentazioni. Mi auguro, quantomeno, che nessuno si azzardi a fare proroghe dell’affitto dell’attuale PET-Tac con conseguenti spese per le casse di Regione Abruzzo. Su questo non faremo nessun passo indietro e vigileremo affinché l’Assessore mantenga le promesse fatte e su cui si registrano già gravi ritardi”.