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Vacanze Romane

Caro Direttore,
ci sono alcuni giorni, più di altri, in cui leggo la rassegna stampa al mattino e penso “Ma come fanno i cittadini a votare ancora per i partiti? Come fanno credere ancora in queste persone?”. Oggi è uno di quelli. A dirla tutta, questi sono interrogativi a cui non riesco compiutamente a dare una spiegazione da anni, sebbene sia così evidente – al di là della quotidiana propaganda partitica che tenta di fare passare per “fatto” anche ciò che non è stato fatto o è stato fatto male – che l’unico interesse dei rappresentanti dei vecchi partiti sia la scalata alla poltrona, il raggiungimento di obiettivi personali e non collettivi, l’upgrade da consigliere comunale a regionale o da regionale a parlamentare.

Oggi ne abbiamo avuto l’ulteriore conferma sfogliando il giornale: “Metà Regione in lista per Montecitorio”. Almeno dieci sarebbero gli attuali consiglieri regionali che vorrebbero sedersi sulla più comoda poltrona romana, presidente D’Alfonso compreso. E allora la mente corre subito alla primavera del 2014, alle promesse di un Abruzzo Trasparente, Facile e Veloce, ai 100.000 posti di lavoro in più e alle 40.000 nuove imprese, alle coccole per i pazienti, ai fiumi belli e godibili, alle acque salate che avrebbero dovuto riconciliarsi con quelle dolci, alla moltiplicazione dei pani e dei pesci e alla trasmutazione dell’acqua in vino. Come sappiamo nulla è stato fatto di quanto promesso: l’Abruzzo non è affatto trasparente, non è più facile né più veloce per nessuno, gli ospedali chiudono e i servizi peggiorano, i posti di lavoro sono 18.000 in meno e il conto delle imprese che hanno chiuso l’ho perso. Ma stiamo ancora aspettando i miracoli! La situazione del bilancio regionale è la peggiore della storia d’Abruzzo oltre che la peggiore d’Italia e la visione di futuro che si ha nella regione di D’Alfonso termina sull’orizzonte della prossima rielezione. Abbiamo visto in questi tre anni consiglieri regionali di centrodestra e centrosinistra spendersi esclusivamente per battaglie campanilistiche senza curarsi dell’interesse collettivo di un milione e 300mila persone, ove possibile, mettendo in seria difficoltà la loro stessa maggioranza con la minaccia di farla cadere.

Da un Governo così, da questa “classe dirigente”, mi sarei aspettata delle scuse, sguardo basso e un passo indietro e, invece, si ha persino l’arrogante ambizione di raggiungere vette (personali) più alte, lasciando la nostra regione in braghe di tela, con buona pace di chi la governerà dopo.

Gradirebbero forse far colazione alla Buvette? Allora si dimettano tutti oggi! E lascino la Regione alle cure di chi la ama davvero!

A me e ai miei colleghi non interessano le Vacanze Romane. Non ci interessa la poltrona più comoda. I nostri obiettivi sono gli stessi del 2014: abbiamo promesso di dimezzarci lo stipendio e lo abbiamo fatto, abbiamo promesso di agire nel solo interesse dei cittadini abruzzesi e lo abbiamo fatto, abbiamo promesso ai nostri concittadini un Abruzzo migliore e vogliamo mantenere questa promessa. Ma per fare questo ci serve il loro aiuto.

Sono certa che il desiderio di tutti gli abruzzesi sia quello di avere un governo volto alla cura dei loro esclusivi interessi, che abbia una visione di come sarà l’Abruzzo tra 15 o 20 anni, che programmi i fondi strutturali per far crescere la nostra regione e l’occupazione e non solo le imprese degli amici, che tagli gli sprechi (quelli veri) e migliori servizi, che vari provvedimenti nell’interesse collettivo i cui risultati potrebbero vedersi anche oltre il mandato elettorale.

Un governo che non arrivi ad essere eletto grazie al supporto 10-12 liste farlocche create ad hoc con il fine fraudolento di rastrellare voti quartiere per quartiere, casa per casa, parente per parente e con l’evidente conseguenza della instabilità della maggioranza. Sono certa che gli abruzzesi desiderino scegliere una forza politica che negli anni ha dato prova, pur stando all’opposizione, di coerenza e che ha mantenuto tutte le promesse. Una sola lista e un solo programma scritto con i cittadini e per i cittadini.

Carissimo Direttore, per mantenere la nostra promessa di un Abruzzo migliore – così come di una Italia migliore – ci serve l’aiuto di tanti cittadini coraggiosi che sceglieranno non votare più per il vecchio sistema, per chi in passato ha già miseramente fallito, per chi continua a promette favori che non manterrà, per l’amico o il parente a cui il voto “Eh ma gliel’ho promesso!”. Io ci credo e, assieme ai miei colleghi, lavoro ogni giorno per questo. Ne sono certa, presto sulla nostra regione torneranno a brillare le stelle!

[Lettera al direttore di Sara Marcozzi pubblicata il 28.7.2017 dal quotidiano Il Centro]