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SIN Bussi, l’accordo di programma espone a seri rischi l’amministrazione comunale

M5S, fermare l’accordo. Le aree inquinate non devono diventare di proprietà del comune

L’ultimo episodio della intricata vicenda del sito inquinato di Bussi appare una vera beffa di stile italiano: il Sindaco di Bussi e successivamente il consiglio comunale, hanno dato la disponibilità ad acquisire le aree che dovranno essere sottoposte ad intervento di bonifica (intervento funzionale n. 1) in quanto la società Solvay, proprietaria del sito, ha ribadito “di non prestare acquiescenza all’iniziativa Commissariale, comunque realizzata, senza che l’area passi alla disponibilità pubblica”. Per quale motivo la Solvay non è disponibile? Quali sono i vantaggi per la comunità? Non è possibile trovare altre soluzioni? “Non è un azzardo dubitare della bontà dell’operazione in questione” dichiara Gianluca Vacca, deputato del Movimento 5 Stelle, “in quanto il proprietario dell’area inquinata deve sicuramente assicurarne la custodia e ne diventa direttamente responsabile. Inoltre cosa accadrebbe se la bonifica non venisse conclusa? Quali responsabilità ricadrebbero sul comune di Bussi e quindi sulle spalle del cittadino? È evidente che questo accordo di programma appare un compromesso a vantaggio di privati a cui si stanno togliendo le castagne dal fuoco”. “La questione è sicuramente da approfondire” aggiungono i Consiglieri regionali M5S, Sara Marcozzi e Domenico Pettinari “analizzando la documentazione è evidente che diversi aspetti andrebbero chiariti, soprattutto riguardo alla richiesta di disponibilità di Solvay ai fini delle operazioni necessarie per operare una eventuale bonifica sui siti inquinati. Non capiamo per quale motivo non si possa procedere alla occupazione temporanea dei siti inquinati per intervenire con le operazioni di bonifica. Sicuramente,” conclude i Consiglieri M5S “avvieremo ulteriori iniziative per vederci chiaro”.