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Rimozione assessore Febbo, Marcozzi (M5S): “Regolamento di conti nel centrodestra che oltraggia le istituzioni, per la gioia della Lega delle poltrone”

“La rimozione di Mauro Febbo dall’incarico di Assessore alle Attività Produttive, Turismo, Beni e attività culturali e di spettacolo, è la conclusione di giochi di poltrone già visti. Un autentico regolamento di conti interno in perfetto stile western nello scenario di Regione Abruzzo, costantemente svilita e calpestata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia per interessi campanilistici legati alle elezioni amministrative. In tutti questi giorni di stallo alla messicana, se avessero impiegato metà del tempo passato a litigare, a studiare nuove forme di sostegno al tessuto economico, probabilmente gli abruzzesi avrebbero ottenuto aiuti concreti e non la solita vuota propaganda. È sempre più evidente come la Giunta Marsilio ponga come primo, e forse unico, obiettivo quello di difendere gli interessi dei singoli partiti nell’incessante ricerca di un precario e inarrivabile equilibrio nella maggioranza”.

È questo il commento del Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. “Emerge chiaramente – prosegue – tutta la debolezza e l’incoerenza del Presidente Marsilio, in balia delle correnti, delle rivalità e delle ritorsioni all’interno della sua maggioranza. È evidente che i giochi politici relativi al benservito a Mauro Febbo siano quanto di più lontano dalle priorità e reali esigenze degli abruzzesi alle prese con le difficoltà sanitarie ed economiche causate dalla seconda ondata della pandemia da Coronavirus”.

“Dopo la vergognosa gestione del lavoro delle Commissioni di ieri, quando probabilmente tra i corridoi già circolavano notizie di accordi per tenere buoni tutti gli esponenti di tutti i partiti della maggioranza, oggi arriva un altro oltraggio alla Regione, piegata alle necessità della ‘Lega delle poltrone’, che adesso potrà gioire per aver raggiunto il primo obiettivo dall’inizio della Legislatura, in barba alle reali esigenze dell’economia regionale. Mi domando, arrivati a questo punto, con quale credibilità Marsilio possa continuare a guidare la Giunta se è più impegnato a tenere gli equilibri interni che a risolvere i problemi degli abruzzesi. L’Abruzzo resta ancorato alle logiche del passato, i fatti degli ultimi giorni smentiscono chi continua ad autodefinirsi nelle piazze e sui social “patriota” e “portatore del cambiamento”. Come volevasi dimostrare, in Regione Abruzzo, non è cambiato un bel niente”, conclude.