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Periferie: Cittadini riuniti, ecco cosa chiedono

Con loro il consigliere Pettinari M5S, sempre in prima linea per la tutela delle periferie

Sono cittadini onesti, non possono essere abbandonati dalle istituzioni. Questa mattina i cittadini residenti nelle case popolari delle periferie di Pescara (Fontanelle, Rancitelli, Zanni, Borgo Marino, San Donato, Gescal, Coperative Aternum e via Rigopiano) hanno lanciato pubblicamente un grido d’aiuto perché continuano a vivere in situazione di forte disagio in quartieri abbandonati dalle istituzioni.
Quello che succede in quelle abitazioni è incredibile. Gli intonaci cadono dai cornicioni, ci sono infiltrazioni d’acqua che rendono gli ambienti umidi e pieni di muffa. Sono luoghi insalubri, lo ha certificato anche la Asl! Senza contare quei palazzi dove gli ascensori sono rotti ed anziani e disabili in alcuni casi sono segregati in casa senza poter uscire. Cosa ha intenzione di fare l’amministrazione regionale per le periferie? Vuole lasciare queste persone abbandonate al loro destino?

il M5S ha chiesto i fondi per le periferie, ma la Regione non ha ascoltato

Abbiamo chiesto di stanziare circa 4 milioni di euro per le case di edilizia popolare di competenza regionale e o abbiamo fatto nell’ultima seduta utile per il bilancio di previsione 2017. Queste richieste sono avvenute dopo aver ascoltato i cittadini delle periferie e visto con i nostri occhi le abitazioni fatiscenti in cui sono costretti a vivere anziani, disabili e bambini. Ma in sede di bilancio non ci hanno voluto dare quello che abbiamo chiesto ed allora siamo costretti a richiamare ancora l’attenzione. I problemi sono tanti e non ci si può nascondere dietro un dito.
Alcune case Ater di Pescara, come a Montesilvano e in tutta la provincia di Pescara, cadono a pezzi. Noi siamo convinti che rimanendo uniti la voce dei cittadini sia più forte. E mentre la politica sembra spingere ad una “guerra tra poveri”, ponendo i cittadini contro i cittadini in un rimbalzo di responsabilità, il M5S ha aperto un dialogo con questi cittadini. Il risultato? Una connessione tra persone che vivono lo stesso disagio capace di aiutarsi e di far arrivare una richiesta di aiuto corale alle istituzioni sorde che, a detta dei cittadini, nelle periferie continuano a vedere solo terreno fertile durante la campagna elettorale.

Non esistono solo i delinquenti

Non regge più la confusione che si vuole generare nell’opinione pubblica dei pescaresi cercando di limitare la visione delle periferie della città in quartieri dove abitano solo delinquenti e dove si commettono atti illeciti. I quartieri popolari sono abitati prevalentemente da cittadini onesti che hanno solo la colpa di una situazione economica disagiata. Una società civile deve farsi carico proprio dei cittadini in difficoltà, altrimenti non può definirsi tale.
Una periferia riqualificata significa un tessuto sociale rinnovato, un senso di appartenenza positivo e quindi più solidarietà e sicurezza tra i cittadini dare maggiore dignità a chi si sente oggi abbandonato dalle istituzioni è un passo avanti verso la risoluzione di molti problemi, non solo quelli strutturali. Un giovane costretto a vivere in una periferia disagiata è condannato a crescere male. Questo non può più essere consentito.
Attendiamo che il Presidente D’Alfonso con la sua Giunta dia finalmente un segnale concreto. Molte di queste persone non possono aspettare la campagna elettorale per vedere qualche piccolo intervento di manutenzione.

Domenico Pettinari