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Ospedale Avezzano, la tensostruttura non risolve i problemi. Fedele: “Intervento tardivo e mal programmato”

“Per Ospedale serve indirizzo preciso, Covid o non Covid, basta vie di mezzo”

“Un intervento tardivo e mal programmato, che non rappresenta una soluzione per i reali problemi dell’Ospedale di Avezzano e che anzi potrebbe rivelarsi più una complicazione che una soluzione”. Lo afferma il Consigliere regionale Giorgio Fedele (M5S) riferendosi alla tensostruttura all’esterno dell’Ospedale di Avezzano: “Stiamo parlando di una tenda che è stata presentata, dalla Regione Abruzzo e dalla Asl 1, con grande entusiasmo, come un potenziamento dell’ospedale di Avezzano, ma che oggi, probabilmente dopo essersi resi conto dell’impossibilità di renderla efficiente, hanno ridestinato, ovviamente senza gli stessi toni trionfalistici, a ospitare esclusivamente il triage. Il fine a sentir loro sarebbe quello di decongestionare l’affollamento del Pronto Soccorso. Ma la struttura sembra essere inadeguata anche a svolgere questa funzione. Infatti non presenta i servizi igienici e non è chiaro dove sarà reperito il personale che dovrebbe accogliere i pazienti. Non possiamo certo pensare che i già pochi operatori di pronto Soccorso facciano la spola tra dentro e fuori e che i pazienti attendano senza la possibilità di fruire di un bagno. Ultimo problema, ma non meno rilevate, riguarda le temperature invernali: la tensostruttura con gli inverni che ci sono nella Marsica è una soluzione difficilmente percorribile soprattutto in previsione delle lunghe ore di attesa che si registrano per il triage”.

“Accertate queste criticità è chiaro che per i pazienti e il personale medico infermieristico che opera all’interno della struttura ospedaliera, la Regione, a trazione Lega Fratelli d’Italia e Forza Italia, ancora non trova alcuna soluzione. A oggi come si dovrebbero gestire i 55 pazienti Covid in un ospedale che, essendo stato classificato come Covid free, non doveva ospitarne nemmeno uno? Si continua a stiracchiare una coperta che è troppo corta, ma la realtà dei fatti è che, esattamente come abbiamo sempre denunciato sin da marzo 2020, la gestione dell’ospedale di Avezzano da parte di Regione Abruzzo e Asl 1 è stata fallimentare. E nella programmazione dell’offerta sanitaria nell’intera provincia non va affatto meglio. Se è vero, come hanno dichiarato più volte esponenti della maggioranza di Regione Abruzzo e la stessa dirigenza Asl, che nell’Ospedale Covid aquilano ci sono solo 47 pazienti sui 120 possibili, perché i contagiati di Avezzano non vengono trasferiti lì? Come si può concepire un ospedale classificato covid che lavora a mezza potenza e uno che non avrebbe dovuto esserlo con il reparto infettivi che scoppia e gli altri reparti compromessi dai contagi? Ci vogliono idee chiare che però non arrivano. Quello che arriva sono i continui scaricabarile verso il Governo ma di idee se ne vedono poche e confuse. Se oggi – incalza Fedele – si trovano nella condizione di dover riparare alle cattive scelte fatte prima e convertire, seppur in ritardo, Avezzano in ospedale Covid, è indispensabile che si producano tutti gli atti programmatici per dare una definizione completa al nosocomio come è stato fatto per l’Ospedale dell’Aquila. Questa via di mezzo sta creando danni ingenti al personale sanitario e agli utenti e non è più accettabile. Ci vogliono azioni concrete che risolvano realmente i problemi, includento anche spazi e personale delle strutture private convenzionate Asl, fino anche alle strutture alberghiere, se necessarie per isolare chi risulta positivo. Vanno date risposte certe e definitive, anche per questo ho voluto trasferire all’interno di un’interpellanza tutte le problematiche che ho denunciato nei giorni scorsi, comprese quelle legate allo stato indecente in cui si trovano alcuni reparti come quello di medicina, dove i pazienti sono costretti ad usare bidoni come servizi igienici e nessuno ancora interviene per risolvere questa incresciosa situazione con ripercussioni sia a livello igienico sanitario che psicologico per i pazienti e per il personale. Spero che il documento vada in discussione nel prossimo Consiglio regionale utile, è finito il tempo delle attese e delle mezze misure. Quello che chiediamo oggi la Regione e la Asl avrebbero dovuto farlo già da tempo” conclude.