Notizie Brevi
ttip

Il TTIP in 5 minuti

TTIP, che cos’è?

E’ un trattato di libero scambio che la Commissione Europea sta negoziando con il Governo Americano, il trattato mira a abolire quasi tutti i dazi doganali e a ridurre gli “ostacoli non tariffari al commercio”, cioè quei regolamenti e quelle leggi che proteggono i consumatori e l’ambiente, ma che comportano un costo per il commercio.

Quali sono i rischi?

L’Unione Europea si basa su alcuni principi che gli Stati Uniti non condividono, uno di questi è il principio di precauzione, l’idea che bastino i dubbi sulla nocività di un prodotto o di un processo per sospenderlo temporaneamente. Ma non solo, ecco qualche esempio:

• TTIP e Agricoltura

L’Agricoltura americana fa uso massiccio di OGM, mentre l’allevamento USA ricorre spesso agli ormoni della crescita e altri. L’UE si basa sul principio precauzionale (per cui non posso usare qualcosa se ci sono dubbi che faccia male).

Il TTIP presenta un rischio concreto per il nostro mercato perché applicherà pressione sui nostri paesi per cambiare la legislazione che impedisce il cibo OGM in molti paesi UE.

• TTIP e “made in” e denominazioni d’origine

Gli americani si rifiutano di riconoscere il made in e le denominazioni d’origine. Il “Prosciutto di Parma” non potrebbe essere registrato come tale negli USA. Questo comporta danni enormi per dei prodotti come il Parmigiano che dovranno competere con varianti locali americane vendute a prezzo stracciato (parmesan).

• TTIP e industria (il caso dei veicoli)

Il TTIP potrà forse beneficiare i produttori di veicoli top di gamma come i tedeschi, ma comporterà seri svantaggi per i produttori di altri paesi che potrebbero vedere erose le loro quote di mercato da produttori americani. Il TTIP presenta pochissimi vantaggi per l’Europa e quei pochi vantaggi non sono equamente distribuiti in Europa.

• TTIP e privatizzazioni

Il TTIP si estenderà probabilmente sui servizi pubblici di uno stato. La sanità e i trasporti potranno essere aperti per gli investimenti americani in Europa. Le grandi assicurazioni americane si sfregano le mani all’idea di una sanità privata in Francia, UK e Italia. Altre privatizzazioni potranno riguardare l’erogazione di servizi pubblici come l’acqua. Queste privatizzazioni rischiano di essere irreversibili a causa della clausola ISDS (vedi sotto).a

TTIP e ISDS

Il TTIP contiene una clausola chiamata ISDS. Questa clausola permette alle multinazionali di portare gli stati in giudizio di fronte a un tribunale internazionale (arbitrato).  Questo permetterebbe alle multinazionali di fare causa agli stati per ogni decisione di politica pubblica (es. una legge) che nuoce ai loro interessi. Es. L’Italia vieta di vendere cibo spazzatura ai bambini sotto i 3 anni e la McDonald ti fa causa.

TTIP e ambiente

La clausola ISDS contenuta nel TTIP potrebbe essere utilizzata dalle multinazionali per ottenere risarcimenti in seguito a decisioni delle autorità pubbliche che le danneggiano. Es. Un paese decide di chiudere le centrali nucleari e una multinazionale americana dell’energia le fa causa per i profitti che potrebbe perdere.

Qual è il problema della trasparenza?

Ogni negoziato ha bisogno di un po’ di riservatezza, ma gli interessi economici legati al TTIP sono tali che molte riunioni tra la Commissione Europea e le lobby restano segrete, molti documenti e protocolli aggiuntivi al trattato non sono consultabili dai deputati, ma sono in possesso dei lobbisti. La Commissione ostenta una finta trasparenza, ma nasconde le questioni più importanti sia ai parlamentari che ai cittadini.

A che punto siamo con i negoziati?

I negoziati sono segreti per cui è difficile dire esattamente a che punto siamo. Sappiamo però che i negoziati sono molto difficili e che esistono grandi interessi divergenti, per questo la parte più difficile dei negoziati sarà affrontata a partire da settembre 2015. Un accordo finale potrebbe arrivare per il 2016, anche se le forze che si oppongono al TTIP (incluso il M5S) potrebbero riuscire a ritardarne ancora l’approvazione o a farlo saltare del tutto.

Il Parlamento Europeo e il TTIP

Il Parlamento Europeo ha avviato un processo che culminerà con l’adozione di alcune raccomandazioni (non aventi valore di legge) rivolte al team negoziale della commissione europea, tecnicamente si tratta di una risoluzione della commissione INTA a cui partecipano praticamente tutte le commissioni con delle opinioni.

Quando il negoziato sul TTIP sarà finito, il Parlamento Europeo DOVRA’ votare la sua entrata in vigore,tuttavia non bisogna confondere i voti attuali con il voto finale di entrata in vigore. Infatti per adesso questi voti si svolgono solo su raccomandazioni, senza valore legislativo. Sono comunque importanti perché il potere di ratifica del Parlamento Europeo spinge i negoziatori a tenere molto in conto il testo delle raccomandazioni.

Quasi tutte le commissioni parlamentari hanno già elaborato e votato la loro opinione, ognuna nella sua propria sfera di competenza. La Commissione INTA voterà nella seduta del 6 e 7 maggio, mentre la plenaria si esprimerà in giugno.

In alcune commissioni l’opinione è stata rigettata per non aver raggiunto il numero di voti sufficiente. Questo non ha nessuna influenza sui negoziati per il TTIP, ma dimostra come l’argomento sia molto sensibile e controverso.

Le opinioni delle commissioni e la risoluzione di INTA sono condivisibili?

Sì e no, la risoluzione della commissione INTA scritta da un social democratico tedesco presenta molti aspetti condivisibili, come l’opposizione all’ISDS, altre commissioni hanno espresso pareri diversi, ma in generale quasi tutti i parlamentari hanno chiarito cosa sia negoziabile e cosa no.

L’opinione del parlamento europeo, dal nostro punto di vista, ha il pregio di aggiungere nuove “red lines” in corso di negoziato. Ovviamente questo non può che ritardare il trattato ed è positivo, soprattutto perché si vorrebbe concludere il trattato entro la fine dell’amministrazione Obama.