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Giù le mani dall’acqua pubblica

Pettinari (M5S) a gamba tesa sulla gestione del servizio idrico

Una modifica allo statuto dell’Ersi, ente regionale per la gestione del servizio idrico, che attenziona particolarmente il M5S. In particolare non convincono i punti di modifica sulla nomina del direttore generale che il consigliere regionale Domenico Pettinari ha sintetizzato all’interno di un’interrogazione alla quale ha risposto oggi durante il consiglio il Presidente D’Alfonso.
“La maggioranza” spiega Pettinari “attraverso una delibera di giunta giustifica le modifiche allo statuto Ersi per adeguarlo ai principi di efficienza, economicità e razionalizzazione delle spese. Ma leggendo alcuni punti vediamo che queste motivazioni non si ritrovano nelle modifiche proposte. Infatti, mentre prima si richiedeva per l’incarico, “una particolare specializzazione nelle discipline afferenti le funzioni dell’Ersi”, oggi questo requisito è sparito, eliminando completamente la frase. Inoltre, mentre prima i nominati dovevano essere in dotazione organica, con questa modifica si permette la nomina anche tra i non appartenenti all’organico Ersi. Non ultime le modifiche sulla durata ed il costo dell’incarico: se prima si conferiva la nomina per 3 anni, con questa modifica di Giunta diventano 3+3, aggiungendo inoltre una premialità del 30% sull’indennità lorda annua”.
“A conti fatti” afferma Pettinari “si propone di nominare una figura con meno preparazione specializzata, per più tempo e pagandola di più”.

Ma se si pensa a questo come un problema meramente “politico” si commette un grave errore” incalza il 5 stelle “L’Acqua è un bene comune e pubblico. L’Ente che la gestisce ha una responsabilità enorme su questo elemento vitale. L’Abruzzo ha già pagato a care spese una mala gestione delle risorse idriche: non dimentichiamo il partito dell’Acqua e tutti i problemi legati alle acque che ancora oggi, ogni giorno, invadono le pagine dei quotidiani locali. Noi ci batteremo sempre affinché l’acqua sia limpida e trasparente, sia che si tratti di quella che scorre nei fiumi, sia che si tratti di quella che fa discutere negli uffici del palazzo regionale”.