Cinema

Film Commission, ecco cosa avverrà in Abruzzo con la nuova legge

Approvati tutti gli emendamenti M5S ma dobbiamo ancora fare attenzione.

 

Di Gianluca Ranieri

E’ stata approvata in Abruzzo la legge sulla Film Commission, meglio tardi che mai! La norma è stata concretamente migliorata dagli emendamenti del M5S, che ha tutelato tutte le realtà culturali, anche minori, purché rappresentative di un progetto di valore; ha scongiurato l’utilizzo di enti come fondazioni e cooperative per la gestione dei fondi e la mercificazione della formazione, troppo spesso strumentalizzata per il tornaconto personale o di qualche associazione amica. Il M5S ha visti approvati tutti gli emendamenti presentati pertanto ha votato favorevolmente la legge. Ma riteniamo che gli operatori del settore, prima di cantare vittoria, debbano aspettare che la Regione decida di dare valore a questo strumento che, senza un concreto impegno di spesa in bilancio, rischia di rimanere solo una bella intenzione.

Facciamo un passo indietro per permettere a tutti di capire di cosa stiamo parlando. La Film Commission è una commissione cinematografica che ha il compito di attrarre produzioni cinematografiche ed audiovisive in un determinato territorio, nel nostro caso l’Abruzzo. L’agenzia offre alle produzioni una serie di azioni di aiuto atte a velocizzare, semplificare e sburocratizzare l’offerta di servizi che implicano decisioni e autorizzazioni da parte della Pubblica Amministrazione o di Corpi dello Stato. La Film Commission è anche erogatore di contributi finanziari. Parte di questi contributi, secondo noi, dovrebbero essere previsti come forma di incentivo automatico in caso di accordi rispettati circa la lavorazione sul luogo prestabilito che volgono sia al risparmio sul bilancio di produzione del film, sia a ricadute economiche sul Territorio di competenza della film commission.

Quindi bisogna capire che farà l’Abruzzo concretamente per attirare produzioni di valore e mettere in moto il volano economico e turistico che la film commission può diventare, come è successo in altre regioni italiane. Dobbiamo credere nel nostro Abruzzo, avere come primo obiettivo la sua valorizzazione e non, come invece potrebbe accadere, la tutela di questo o quell’altro vettore culturale. Bisogno investire nel territorio in forma sostanziale ed importante.

Un passaggio per noi fondamentale è quello di far comprendere che la cultura aiuta il turismo, ma non si fa cultura per creare turismo: si fa cultura perché è la cultura stessa un bene da valorizzare e, se si vuole, un’industria da far fiorire nel territorio con tutti i benefici economici che essa porta in tutto l’indotto. Ma bisogna saperlo fare! Speriamo che chi governa oggi questa Regione resista alla tentazione di usare la film commission come un mezzo per avvantaggiare chi vive di sovvenzioni pubbliche e di entrature politiche. Perché lo spirito deve essere quello di valorizzare l’eccellenza, e pertanto produrre cinema in Abruzzo diventi attrattivo e conveniente, anche dovendo pagare per quell’eccellenza. La film commission, insomma, non deve essere un bancomat per i soliti noti. Vigileremo su questo e denunceremo pubblicamente, e non solo, tutte le azioni che riterremo lesive dello  spirito meritocratico a cui tentiamo di far navigare questa regione. Oggi c’è la film commission, e quindi c’è un nuovo strumento, ma come tutti gli strumenti l’utilità che se ne ricaverà dipenderà da chi lo utilizzerà. Purtroppo fin ora questo governo regionale nell’ambito culturale non ha dato grande prova, né di risultato né di interesse. La nostra battaglia sulla cultura ha come capo saldo la meritocrazia, il valore del prodotto e sicuramente un’offerta che dia alla regione Abruzzo il ruolo che merita nell’ambito culturale italiano. Continueremo a lavorare in questo senso anche per la Film Commission.