Competenza e Appartenenza, i valori della maggioranza che cambiano a seconda della nomina da fare

Ricerca della competenza e non dell’appartenenza, questi i temi trattati durante la nomina del Difensore Civico, che però, vengono meno quando si chiede votare il Garante dei Detenuti.

E’ stata chiesta, infatti, dal Movimento 5 stelle che la nomina del Garante dei Detenuti venisse votata oggi in Consiglio regionale, subito dopo quella del Difensore Civico: la proposta del capogruppo Smargiassi incontra il favore di tutta l’opposizione ma viene bloccata dalla maggioranza.

“E’ una palese dimostrazione di quanto la Giunta non abbia a cuore la nomina del Garante dei detenuti, se non a fini politici” spiegano i 5 stelle “se si parla di dar spazio alla competenza e non all’appartenenza in sede di nomina per il Difensore Civico, risultano parole stonate quelle del Presidente D’Alfonso che blocca la nostra richiesta. La figura del Garante” sottolinea il M5S Abruzzo “è determinante per la tutela delle minoranze della Regione. I detenuti hanno diritto ad un percorso che li riabiliti alla società e la loro custodia è una responsabilità della politica abruzzese”.

“Siamo stati mesi a discutere quale figura fosse la più adatta” continuano i 5 stelle “Il M5S ha portato avanti, anche in questa sede, la sua idea di legalità e competenza. Un’idea però che non ha trovato l’appoggio del Consiglio che, come spesso accade usa due pesi e due misure. E’ palese, infatti, che quando si parla di cariche che la Giunta può autonomamente assegnare si parla di competenza (l’appartenenza è o potrebbe essere implicita) quando si parla, invece, di nomine che devono coinvolgere tutto il Consiglio il valore della “competenza” assume un significato più debole, almeno per questa maggioranza di Governo.

“E’ un fatto” conclude Pietro Smargiassi “che dopo le solite logiche di partito, volte solo a garantire il mantenimento di alcuni equilibri politici, e dopo mesi persi in inutili votazioni, buone solo a pesare la consistenza del Governo regionale, la Regione Abruzzo resta ancora una volta senza l’unica figura volta a garantire i diritti degli ultimi”.