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CIG in deroga, Marcozzi (M5S): “Dubbi sull’interpretazione in merito all’accordo sindacale nelle imprese”

“La giunta Lega-FdI faccia chiarezza subito”

“Non c’è giorno che passi senza che ci arrivino segnalazioni di malfunzionamento, o dubbi interpretativi, sulle richieste di Cassa Integrazione in Deroga in Regione Abruzzo per consentire alle aziende di affrontare le chiusure conseguenti all’emergenza Coronavirus. Dopo aver rivelato la presenza di inutili lungaggini burocratiche, si aggiunge una nuova segnalazione, che arriva sempre dai commercialisti della nostra regione, e riguarda l’interpretazione fuorviante in merito al numero di dipendenti necessario per allegare, alla richiesta di CIG in Deroga, l’accordo sindacale. Un’interpretazione della legge che, se non applicata correttamente, rischia di far compilare ai professionisti procedure potenzialmente non conformi, allungando ulteriormente i tempi per avere il necessario sostegno economico in questa fase emergenziale”.

A spiegarlo è il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue. “Come previsto dal decreto legislativo emanato dal Governo Conte, le aziende con cinque o meno dipendenti sono esentate dal presentare un accordo sindacale in fase di richiesta di Cassa Integrazione in Deroga. In assenza di diverse disposizioni, il numero di dipendenti è da calcolarsi in proporzione all’orario svolto, e non ‘per teste’. Se, ad esempio, un’azienda ha al proprio interno sei dipendenti part time al 50% delle ore, questi valgono come tre lavoratori ai fini di questo calcolo e, per richiedere la CIG in Deroga, non ci sarebbe necessità di allegare alcun accordo sindacale. Questa, però, non sarebbe l’interpretazione che arriva dagli uffici di Regione Abruzzo, come ci è stato segnalato in questi primi due giorni da alcuni professionisti. A quanto pare, nel nostro territorio il calcolo avviene ‘per teste’, indipendentemente dall’orario di lavoro che un dipendente svolge”.

“Si tratta di una scelta che lascia quantomeno perplessi, e che risulta essere difforme rispetto a quella che viene presa in altre regioni italiane. Soprattutto, il rischio è quello di far produrre alle aziende richieste di accesso alla Cassa Integrazione in Deroga non conformi, dilatando ulteriormente i tempi per avere il ristoro economico necessario e affrontare la riduzione delle attività per il Covid-19”.

“Sono felice che, intanto, la Giunta Lega-FDI abbia recepito la nostra istanza riguardo all’inutilità di una marca da bollo da 16 euro da allegare alla richiesta di CIG in Deroga e che, oggi, sia arrivata la comunicazione dal Dipartimento Lavoro che questa non è più obbligatoria. Accorciare i tempi della burocrazia, mai come in questo momento, è di fondamentale importanza. Adesso li invito a fare chiarezza il prima possibile anche sul tema dell’accordo sindacale, aiutando i cittadini con comunicazioni chiare, semplici e fugando i dubbi più ricorrenti”.

“Questo è il nostro modo di fare opposizione: non siamo interessati alla propaganda. Preferiamo individuare problemi e proporre soluzioni per migliorare la vita degli abruzzesi, e continueremo a fare così”, conclude.