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Caso Ball, Marcozzi (M5S) al fianco dei lavoratori: “l’Abruzzo non può essere sfruttato prima e abbandonato dopo”

“Siamo al fianco dei lavoratori della Ball. Quello che stanno passando in questi giorni è assolutamente inaccettabile e dobbiamo contrastare con ogni mezzo questa delocalizzazione”. Ad affermarlo è il consigliere regionale e candidato alla presidenza dell’Abruzzo alle elezioni del 10 febbraio col Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi, presente questa mattina nella Sala Consiliare della Provincia di Chieti in occasione di un’Assemblea pubblica sulla chiusura, nel giorno di Natale, dello stabilimento della Ball Beverage Packaging a San Martino sulla Marrucina.

“Il Movimento 5 Stelle – commenta Marcozzi – si muoverà sia a livello nazionale che a livello regionale per portare un aiuto concreto ai 70 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Alle loro spalle ci sono famiglie che rischiano di essere messe a serio rischio da una mossa incomprensibile di questa multinazionale. Sono arrivati sul nostro territorio, hanno sfruttato i lavoratori e le lavoratrici e adesso vogliono andarsene senza una vera motivazione. Per stessa ammissione dei dirigenti della Ball, l’azienda non è in crisi e il settore è stabile. Nonostante questo vogliono delocalizzano all’estero, invitando i lavoratori a trasferirsi in giro per l’Europa trattandoli come degli oggetti. Tutto questo è inaccettabile e mi auguro che anche il Parlamento Europeo faccia la sua parte lavorando in favore di questa parte di Abruzzo”.

“Il governo – prosegue – si sta muovendo nella direzione giusta mostrando la forza necessaria per rappresentare al meglio le sacrosante richieste dei lavoratori. Sono state fatte proposte di ogni tipo, dalla Cassa integrazione a un piano per una reindustrializzazione. La Ball ha prima dichiarato di valutare le opzioni, salvo poi optare nuovamente per la chiusura nel giro di poche ore, prendendo in giro i dipendenti e, soprattutto, le loro famiglie”.

“Ciò che posso garantire agli abruzzesi è che noi non ci arrenderemo. Siamo a pronti a battere i pugni sul tavolo e a portare avanti le nostre ragioni. Sappiamo di essere dalla parte del giusto e vogliamo dare il nostro supporto in ogni modo possibile. Vedere un’azienda americana mandare a casa 70 persone, senza un vero motivo, proprio nel giorno di Natale, rappresenterebbe un torto indelebile non solo a San Martino sulla Marrucina, ma all’Abruzzo intero”.